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Case vacanza e B&B, economia stravolta: grandi gruppi in agguato. Cosa dicono i manager comaschi

Il difficile anno appena trascorso ha provocato cambiamenti in svariati settori.

Quello turistico, a Como e sul lago, è sicuramente tra i più colpiti e ancora è presto per parlare di ripartenza. Gli hospitality manager che si occupano di gestire b&b e case vacanza sono però in prima linea e, già in questi primi due mesi del 2021, hanno intuito alcuni cambiamenti in atto nel mercato.

Ci sono clienti che si sono convertiti a un affitto tradizionale nel 2020 e che hanno poi deciso di proseguire su questa strada anche in questo momento di grande incertezza a causa del protrarsi della pandemia.

Un comprensibile cambio di rotta, per chi ha visto un calo drammatico del turismo lo scorso anno e ha scelto di non rischiare.

Xavier Folini insieme al socio Mattia Venturati

“Nel nostro caso, un paio di persone a inizio pandemia hanno deciso di riconvertire le case vacanza in affitti tradizionali – ci spiega Xavier Folini di House of Travelers – un’altra tendenza, emersa non prettamente a Como ma in generale nel settore, è che il mercato si sta saturando ma certe case non risultano più adatte ai cambiamenti in corso: ci sono grossi gruppi che investono e acquistano al posto dei privati”.

Una situazione, quest’ultima, che ci viene confermata anche da Daniela Maviglia di My Home in Como: “Ci sono grandi aziende che cercano di fare shopping ribassato – afferma – a Como e sul lago non so quanto riusciranno a far presa ma ho visto che in generale in tutta Italia c’è questa tendenza. Le piccole aziende cresciute bene sono in grado di sopravvivere ma il rischio è che gli host più piccoli soccombano in questo fenomeno, è un peccato perché si potrebbe creare una rete di supporto facendo sì che mantengano comunque la loro autonomia”.

Una tendenza che non sarebbe solo di questi ultimi mesi, ma già partita lo scorso anno proprio in seno alla pandemia. “In questo momento non ho ricevuto questo tipo di richieste – ci dice Eva Naldi di Holiday Solutions – però nel 2020 sì, abbiamo avuto questa sensazione. Durante il lockdown ci sono state fatte richieste di case sul lago, con offerte a prezzo ribassato proprio a causa della crisi. Ancora, un paio di clienti hanno deciso di tentare la via dell’affitto lungo ma erano arrivati proprio nel corso della pandemia. Il cambiamento vero nel settore lo percepiremo tra qualche mese, in particolare credo che sarà legato a un nuovo modo di viaggiare per tutti”.

Secondo altri, invece, i grandi gruppi sarebbero più interessati al settore hotellerie – come dimostrano vari casi sul Lario. “Credo che le grosse aziende tendano a investire negli alberghi in particolare sul lago – spiega Simone Majeli di Rent All Como – per case vacanze e b&b, non ho notato questo fenomeno sul nostro territorio. Può essere che succeda nelle grandi città, dove tra l’altro le tariffe degli hotel potrebbero subire abbassamenti ed entrare in concorrenza con le case vacanza. Certamente, però, nel nostro settore chi non è supportato da un manager o una struttura rischia di essere assorbito da una situazione di mercato debole”.

Ad ogni modo, nuove tendenze stanno evidentemente prendendo spazio nel settore b&b e case vacanza. E, dopo il boom del 2019 che aveva praticamente saturato il mercato, il 2020 potrebbe aver cambiato le carte in tavola.

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