Non si placa la buriana in casa Yacht Club a Como.
Giusto ieri raccontavamo delle tensioni interne al consiglio, talmente radicate da portare a una frattura insanabile (il cui detonatore è sarebbero state le scelte gestionali durante l’emergenza Covid, ultima di molte incomprensioni reciproche) che ha convinto il presidente Giancarlo Ge a rassegnare le dimissioni.
Qui come è andata:
Gli ammutinati dello Yacht Club. Covid e tensioni antiche, il consiglio si spacca e il presidente Ge si dimette. Ma: “Mi ricandido”
La spaccatura nel consiglio vede appunto da un lato il presidende Ge (al centro della foto) sostenuto dal segretario generale Achille Sauchelli (ultimo a destra).
Dall’altro gli ammutinati: il vicepresidente Davide Calabrò (nella foto, secondo da sinistra), il consigliere Silvio Santambrogio (primo da sinistra) e il tesoriere Fabrizio Milesi (penultimo a destra).
E’ l’ultima risposta nell’intervista rilasciata ieri da Ge a far reagire i dissidenti:
Si ricandida?
Penso di sì. Sì. E poi massimo rispetto per chiunque verrà eletto.
Tanto è bastato. “Ci risulta un’affermazione strana – dicono all’unisono Calabrò, Santambrogio e Milesi – poiché esiste un verbale di consiglio dove il presidente aveva dichiarato l’intenzione di non ricandidarsi, verbale appeso in bacheca dal 13 febbraio scorso a oggi. Poi, per carità, è lecito cambiare idea ma resta comunque un’affermazione singolare”.
Si legge infatti: “Il Presidente Sig. Ge prende la parola e rende noto al Consiglio Direttivo la sua volontà di non candidarsi alle prossime elezioni per il rinnovo delle cariche sociali per il quadriennio olimpico, per motivi personali e per favorire un ricambio dirigenziale”.
Qui il documento:
Sulle ragioni della faida e le scelte future i tre, pur sollecitati a spiegare la loro posizione, rinviano: “Ci riuniremo nei prossimi giorni e faremo sapere”.
La società intanto aspetta, la reggenza è partita (sempre in capo a Giancarlo Ge) e tra un mese e mezzo arriveranno le nuove elezioni.
Vedremo.