L’aumento delle tariffe dei centri civici, da 10 e fino a 30 volte in più rispetto al passato, sta mettendo in seria difficoltà la prosecuzione delle attività di molti di questi gruppi che da anni usano gli spazi delle ex circoscrizioni a prezzi contenuti.
Le polemiche scoppiate nelle ultime settimane, riportate anche qui nel dettaglio, non si placano. E nel frattempo emerge il fatto che che ormai più di due settimane fa Legambiente ha scritto una lettera, poi sottoscritta da altre dodici associazioni, inviata al sindaco il 4 maggio per chiedere un incontro urgente.
Richiesta che, ad oggi, non ha avuto ancora riscontro, nonostante, come sottolineato su Facebook anche da Chiara Bedetti “un sollecito scritto e due telefonate alla segreteria del sindaco”.
“Una risposta, anche negativa, credo sia doverosa – ha aggiunto Bedetti – Ripenso a quando in campagna elettorale il Sindaco distribuiva il numero di cellulare a tutti e mi viene da ridere: adesso un’associazione deve tampinare la sua segreteria per implorare una risposta! La richiesta di incontro (urgente) inviata da 12 associazioni il 4 maggio – 20 giorni fa – non ha mai avuto un riscontro. È stato mandato un sollecito scritto e due telefonate alla segreteria del sindaco. Risposta: il Sindaco non ci ha dato nessuna disposizione in merito”.
Ecco il testo:
Oggetto: richiesta incontro urgente
Gent.mi/me, le associazioni e i gruppi che rappresentiamo usufruiscono da alcuni anni della possibilità di utilizzare sale dei centri civici (ex circoscrizioni) per svolgere riunioni e assemblee, ma anche attività’ aperte alla cittadinanza o ai/alle soci/e. Siamo realtà che operano in diversi ambiti – sociale, ambientale, culturale, artistico, aggregativo – ma accomunate dall’impegno, a titolo di volontariato, nei confronti dalla comunità: offriamo servizi rivolti a persone in situazioni di vulnerabilità, occasioni di incontro e socializzazione, approfondimenti su temi ambientali e culturali e molto altro.
Siamo cittadini e cittadine che credono nel valore della solidarietà e mettono a disposizione parte del loro tempo per realizzare attività che contribuiscono a promuovere coesione sociale. La nostra presenza, in particolare nei quartieri periferici, costituisce, inoltre, un importante presidio del territorio. Attraverso il bando per la concessione degli spazi nei centri civici, il Comune in questi ultimi anni ha riconosciuto il valore sociale delle nostre attività e ha scelto di investire su di noi, sulla nostra capacità di aggregazione (ancora più importante dopo le restrizioni dovute al Covid) e sul lavoro che svolgiamo per la collettività, dandoci la possibilità di usufruire di spazi per le riunioni associative e/o per l’erogazione delle attività a costi molto limitati. In particolare alle associazioni con un bilancio inferiore a € 2000 veniva riconosciuta la completa gratuità dell’utilizzo, con conseguente esonero dal pagamento della tariffa e anche delle spese di gestione.
Quest’anno l’amministrazione ha fatto una scelta opposta: la richiesta di corrispondere una cifra mensile per contribuire ai costi di gestione senza prevedere nessuna possibilità di esonero si traduce in un costo annuale insostenibile per realtà associative che svolgono attività di volontariato. Viene meno ogni considerazione in merito al valore sociale del nostro lavoro da parte dell’amministrazione comunale, che dà la prevalenza a considerazioni di carattere prettamente economico. Nella richiesta delle spese di gestione non si tiene conto né del bilancio dell’associazione, né dell’importanza delle attività svolte per la comunità, né tanto meno dell’utilizzo più o meno frequente degli spazi. Ne consegue una richiesta economica sproporzionata che mette in estrema difficoltà le realtà associative comasche: molte saranno costrette a rinunciare all’assegnazione degli spazi, rendendo difficile proseguire nello svolgimento delle proprie attività. Alla luce delle considerazioni sopra esposte chiediamo un incontro urgente per verificare la possibilità di una mediazione rispetto alla richiesta formulata dall’amministrazione. Nelle more della definizione di tale incontro chiediamo altresì una sospensione del procedimento e la conseguente possibilità di comunicare l’eventuale rinuncia a seguito dell’incontro stesso.
Firmatari: Circolo Legambiente Angelo Vassallo, Auser Oltre lo sguardo, Associazione artistica Orizzonti Inclinati, Associazione italiana Parkinsoniani Como, Auser Regia, Wwf Lombardia Como, Gruppo Attivi di Camerlata, Conalpa Como, Associazione Lachesi Aps Scuoladi italiano per donne straniere, Alfabeto digitale Aps, Missulteam Como Asd, Circolo fotografico Como, Gruppo archeologico Comasco “Ulisse Buzzi”.
6 Commenti
Sig.Ida, 36 euro è il prezzo per mezza giornata in inverno, lo stesso che paga qualsiasi cittadino ,700 è un prezzo annuale. Mi sbaglio? Lei ha ragione, un associazione per disabili non dovrebbe pagare neanche un euro. Peccato che leggendo la lista delle associazioni vedo di tutto, yoga, ballo, tombolo, religione, politica… ma molto poco per disabili. Allora se siamo daccordo, chiederò anche io al sindaco sale gratis per i disabili, ma gli altri pagano
Commento alla nota di Stefano,che ora non vedo, per informarlo che il suo caro sindaco,ha aumentato le tariffe da 36 euro a 700/1000 euro.Vorrei inoltre fargli sapere che non è solo la poesia,ma ci sono anche molte associazioni di volontariato,tra cui quelle che si occupano di disabilità,che non hanno introiti.Perche’i partecipanti non pagano nulla. Ora che sai queste cose,ti sembra giusto?
Ma di cosa vi stupite? La riapertura dell’Informagiovani è merito mio ma se l’è preso tutto una certa ventenne che quando ho “preteso” almeno di partecipare mi ha trattato come l’ultimo dei pezzenti!
Sentire l’altra campana, mi sembra doveroso.
Risponda allora!
La maleducazione ed arroganza di Rapinese è proverbiale e nota. E ha pure speso i ns quattrini x la app di risposte ai cittadini che NON FUNZIONA! ma andate a fare …….