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Centro cottura per tutte le scuole di Como, Ghirotti (Cgil): “Il Comune svende ai privati, pronti alla mobilitazione”

Il sindaco tira dritto sulla costruzione di un punto unico di cottura da affidare all’esterno tramite gara per tutte le scuole di Como e sulla volontà  di voler privatizzare i servizi legati alla refezione scolastica.

“Oggi abbiamo avuto un incontro con il primo cittadino – racconta Alessandra Ghirotti (Fp Cgil) – per fare il punto sulla situazione. E la situazione non è positiva, anzi ci preoccupa e non poco”.  Sul piatto, secondo il sindacato, ci sono infatti più di 80 posti di lavoro “a rischio”.

“È vero che il sindaco ha ribadito di non voler lasciare a casa nessuno – sottolinea Ghirotti – ma di fatto con questa ferrea volontà di affidare la preparazione dei pasti per tutte le scuole, gli asili nido e i centri disabili comunali a un unico centro di cottura gestito dai privati, si determina la svendita al privato di un sistema che oggi funziona e offre un servizio di qualità a tutte le bambine e i bambini della città, oltre che garantire lavoro a condizioni dignitose a molti lavoratori”.

Ma il sindaco ha ribadito di voler dare atto a quanto previsto e promesso in campagna elettorale e dunque non si torna indietro. “Curioso il fatto che sia così convinto ma che ancora non si abbia la minima idea di dove e quando sarà realizzato questo punto unico  di cottura”, spiega ancora Ghirotti che ha partecipato alla riunione insieme a Nunzio Praticò della Cisl e a Massimo Coppia della Uil.

“Noi da parte nostra abbiamo invece insistito molto per sapere tempi e modi di questa rivoluzione nel settore perché è giusto che tutti i lavoratori  sappiano il loro futuro. E abbiamo ovviamente fatto presente che ci attiveremo immediatamente per mettere in campo tutte le necessarie procedure di mobilitazione per contrastare questa realtà che è molto negativa”, chiude la Cgil.

Va infine ricordato lo scoro mese di agosto la Giunta Rapinese ha avviato con una delibera l’iter per costruire in città un punto unico di cottura che serva tutti i refettori delle scuole comunali (oggi solo 28 su 39 sono già serviti dai pasti preparati dalla società Euroristorazione a Garbagnate Milanese, il cui contratto scadrà a fine anno scolastico 2022-2023, mentre le altre scuole hanno ancora la mensa interna). L’indicazione è che il nuovo centro sia in grado di preparare un minimo di 5mila pasti al giorno destinati ai refettori delle scuole dell’infanzia, delle primarie, delle secondarie e degli asili nido, oltre che del centro diurno disabili e per la consegna dei pasti al domicilio di anziani e disabili.

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11 Commenti

    1. Con gli assoluti non si va da nessuna parte.

      Si potrebbe dire altrettanto che qualsiasi servizio pubblico, essendo finalizzato agli interessi del politico di turno e non a logiche di efficienza, non è mai migliore del privato.

      1. Beh non è proprio così: il privato ha sempre come “mission” guadagnare denaro dall’attività che svolge al fine di remunerare il capitale investito, il pubblico non ha come “mission” fare gli interessi del politico di turno ma quelli dei cittadini…

      2. Bel discorso, opporre un parere personale privo di qualsiasi riscontro ad una verità. Ma poi basterebbe vedere i numerosi esempi, anche in casa nostra. Sanità, trasporto pubblico i principali ma si può andare avanti. E poi come se la privatizzazione non avesse mai giovato ai politici di turno; il celeste per dirne uno si faceva la bella vita con le mazzette.

  1. Decisione inevitabile: continuare a garantire il servizio mensa a tutti gli utenti, ma al contempo ridurne i costi.

    La cosa che fa sorridere è che Rapinese era il primo a scagliarsi contro tale proposta quando 7-8 anni fa stava all’opposizione.
    Bene che abbia cambiato idea; purtroppo come al solito, per arrivarci, gli ci è voluto più tempo degli altri. Dai che la prossima andrà meglio!

  2. Bisogna razionalizzare, per non sprecare soldi pubblici. Certo che facendo così i sindacati perdono potere…naturalmente chi lavora nelle mense comunali viene ricollocato.

    1. Razionalizzare i servizi,non vuol dire costi minori…basta guardare solo gli ultimi 20/30anni di privatizzazioni,che risparmi hanno portato…senza contare i disagi sociali

  3. Volevo sapere se rapinese prima di prendere delle decisioni Pensa un po’ alle persone che lavorano che hanno paura di restare a casa con un mutuo sulle spalle ho lui di queste problemi io si non dormo la notte pensare che fine faremo spero che qualcuno si mette la mano sul cuore pensa un po’.

  4. Sindacati però questa volta datevi da fare, non come le progressioni economiche che sono state secretate ed ancora oggi non ci (vi) è dato modo di poterle vedere…se farete davvero qualcosa, questa volta per la prima volta in vita mia sciopererò.

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