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Centro del ghiaccio? “Varese, sede naturale”, pesantissimo appoggio del ministro Giorgetti nella sfida con Como

La considero (Varese, Ndr) la sede naturale per lo sviluppo di un progetto tanto strategico“, un appoggio pesantissimo non foss’altro che arriva dal ministro dell’Economia e delle Finanze, il leghista Giancarlo Giorgetti. Tema? La questione rovente di questi giorni nella tenzone Varese-Como circa la futura assegnazione dei 25 milioni di fondi del Pnrr per la realizzazione del Centro federale degli sport del ghiaccio (qui tutti gli approfondimenti). Giorgetti è varesino e non va dimenticato, verissimo, ma è appunto ministro di peso rilevante del governo Meloni e parole del genere, per il numero uno di un dicastero, non arrivano mai a caso, vengono scelte e ragionate. Le ha riportate questa sera Rete55 (QUI) raccontando la visita di Giorgetti alla festa della Lega di Sumirago. E se solo ieri, 21 luglio, da Varese è partita la lettera al presidente regionale fontana che parlava di “visione unitaria e condivisa” delle forze territoriali è pure vero che da Como il sindaco Alessandro Rapinese non è stato certo con le mani in mano. In un’intervista a La Prealpina, il 18 luglio, il primo cittadino comasco è stato durissimo: “Varese deve vergognarsi, un centro federale lo ha già. E’ solo un capriccio“. Ma non solo, nel lungo scambio con il giornalista Pasquale Martinoli, il primo cittadino è andato a colpi di sciabola quando non di cannone:

“Chi sta cercando di introitare denari pubblici (25 milioni veicolati dal Pnrr, Ndr) per un progetto di cui non ha alcuna necessità e anzi può solo creargli problemi, dimostra di non avere senso della misura, di non avere rispetto per i territori. È ingordigia, bulimia” tuona il primo cittadino di Como. Che osserva: “Varese ha già un nuovo impianto e vorrebbe realizzarne un altro. Mi domando: ma la società che ha costruito quello in via Albani che cosa ne pensa? […] Che cosa vuole dimostrare Varese con questa richiesta di avere anche il Centro tecnico federale del ghiaccio? Che vuole essere l’unica realtà di hockey in Lombardia? Che giocate solo voi? […] Noi stiamo lavorando seriamente con Regione Lombardia – conclude -. Dopodiché, vedremo come andrà a finire”.

Qui l’intervista integrale a La Prealpina.

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12 Commenti

  1. Il centro federale non sarà di sicuro una pista aperta a tutti, quindi non serve alla cittadinanza.
    Dite a “lui” che le priorità sono altre , basterebbe contare i fruitori di piscine e palestre (basket / pallavolo/ judo) per capire che sono un numero nettamente superiore a quello dei praticanti dello sport preferito da “lui”.
    Per finire: grandi i varesini a fare squadra .
    Qui siamo sempre e solo al dileggio ed agli insulti per qualunque cosa , anche per una mosca che svolazza in aula……
    Complimenti a chi ha votato questo “personaggio”.

  2. Concordo. Dove sono i rappresentati comaschi istituzionali sempre in prima fila ai vari taglio di nastro, sempre pronti a rilasciare interviste, ecc. ecc.? Aggiungo che a Varese hanno saConcordo. Dove sono i rappresentati comaschi istituzionali sempre in prima fila ai vari taglio di nastro, sempre pronti a rilasciare interviste, ecc. ecc.? Aggiungo che a Varese hanno saputo fare squadra. Giunta, consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, tutti uniti (VARESEINFORMA.IT) con il sostegno di Provincia e Camera di Commercio. Dubito che a Como si possa assemblare una simile compagine. Certi atteggiamenti alla fine si pagano.puto fare squadra. Giunta, consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, tutti uniti (VARESEINFORMA.IT) con il sostegno di Provincia e Camera di Commercio. Dubito che a Como si possa assemblare una simile compagine. Certi atteggiamenti alla fine si pagano.

    1. ribadisco il concetto espresso nel mio commento sopra…amministrazioni inconsistenti e inconcludenti hanno lasciato questo retaggio…ovviamente tutti fanno squadra!!! hanno un ministro (ECONIMIA E FINANZE!!! MICA PIZZA E FICHI) e un governatore di regione. Hanno le spalle coperte e possono fare i BULLI come stanno facendo ora…

  3. Io l’avevo scritto da un pezzo: bisogna riempire la politica di forze nuove, provare a rideterminarne le scelte, svuotarla di quel vecchiume da apparato che la rende poltronista, lenta, distante, autoreferenziale; sempre arroccata a quei totem identitari da 20% che ti consentono di dire che non hai perso anche quando non riesci mai a vincere veramente. Insomma, quella morte lenta che a sinistra si prova a nobilitare chiamandola “la politica dei responsabili”.
    Cedere alla tentazione dell’antipolitica – per dirla fuor di metafora – vuol dire tagliarsi i coglioni da soli credendo di fare un dispetto alla moglie che ti ha messo le corna.

  4. Non è scandaloso che il Ministro Giorgetti ritenga Varese la naturale sede del Centro Federale degli Sport del ghiaccio. E non è neppure scandaloso che il Sindaco di Varese sia il primo firmatario di una lettera al Governatore varesino Fontana colma di argomentazioni per rendere più “naturale” la scelta. Quello che è strano è il silenzio sul tema della Ministra Locatelli e dei Sottosegretari Molteni e Butti. Effettivamente hanno molto meno peso rispetto a Giorgetti, un mediomassimo contro tre minimosca, ma sono pur sempre un Ministro e due Sottosegretari comaschi del Governo Meloni. Come del resto, a essere sinceri, non ha ancora proferito parola l’Assessore regionale Fermi, terzo tra i politici leghisti più votati in Lombardia. Il loro silenzio non è solo sorprendente ma, considerando il loro presenzialismo nelle diverse campagne elettorali e la loro evidentemente millantata attenzione per il nostro territorio è alquanto scandaloso, o no?

    1. Non è scandaloso che ministri, sottosegretari e parlamentari della Repubblica, oltre agli eletti in Regione, valutino per il bene della collettività nazionale e locale. Essi hanno il dovere di scegliere in base a indicatori oggettivi, tra cui l’effettiva capacità dei Sindaci di supportare con progetti e capacità amministrativa la destinazione dei fondi europei. Non stiamo parlando di tifoserie calcistiche, ma di responsabilità nazionali e internazionali complesse i cui effetti sono e saranno sotto controllo. Non ci si può permettere di puntare sul cavallo sbagliato.

      1. La governance dei progetti PNRR è dei Ministeri (art.8 D.L. 77/2021). Ne sanno qualcosa i Comuni che stanno costruendo con i fondi europei e che hanno potuto dire poco se non sulla valutazione di efficacia funzionale dell’infrastruttura. La gestione, il monitoraggi e la rendicontazione di questi interventi sono dei Ministeri il controllo è dell’Ispettorato Generale per il PNRR in seno alla Ragioneria dello Stato. Per questo motivo saranno chiare alcuni avvicendamenti che a breve deciderà il Governo. Quindi il problema non è su quale Amministrazione comunale ha le capacità di gestire il progetto, se fosse Rapinese Sindaco avrebbe volentieri passato la palla a Varese 😊, ma per la perdita di opportunità e prestigio. Non è un gran tema ma si inserisce in coda a una serie di situazioni, prima fra tutte la gestione della Sanità, che pone il dubbio che gli interessi elettorali dei potentati politici in Regione stiano condizionando pesantemente la nostra città a spese della vicina Varese. Non è uno scontro tra tifoserie, anche se la propaganda di destra l’avrebbe cavalcato se ne avesse avuto interesse, ma il dubbio che il mantenimento di uno status quo politico sia ostativo ai piani di rilancio della città e della provincia. Paradossalmente una città e una provincia che votano, ormai per abitudine, chi le marginalizza.

  5. “Ora puoi”, elettore del Sindaco Rapinese, capire l’importanza di “fare rete”, “costruire tavoli”, “progettare per tempo”. Purtroppo troppo tardi, non resta che gioire di sterili invettive e crogiolarsi nel passivo fatalismo. Magari, attribuendo le colpe a quei “poteri” da cui cui la Città è ancor più esclusa. 👏

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