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Cernobbio, addio con polemiche al porfido davanti a Villa Erba. Monti: “Troppi mezzi, serve asfalto fonoassorbente”

Largo Luchino Visconti, biglietto da visita di Cernobbio e ingresso di Villa Erba, cambia volto.

Sono infatti iniziati ieri notte i lavori di rifacimento del manto stradale “consistenti nella rimozione dell’attuale materiale lapideo e nella posa di conglomerato bituminoso”, come si legge nell’avviso pubblicato sul sito del Comune. Una frase che si traduce nell’addio alla pavimentazione in porfido che abbelliva lo slargo davanti ai cancelli della villa, che verrà sostituita – limitatamente alla carreggiata – da comune asfalto “in modo da garantire un’infrastruttura più confacente all’attuale tipologia di traffico veicolare – si legge ancora – e maggiormente performante in termini di sicurezza stradale, richiedendo minori investimenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria”.

Un intervento radicale che non ha mancato di sollevare già le prime proteste da parte dei cittadini che però il sindaco Matteo Monti commenta così: “La scelta di sostituire il porfido preesistente con asfalto fonoassorbente è stata dettata dal flusso notevole di mezzi su questa strada che rendono inadatto la soluzione pensata vent’anni fa, quando il traffico era considerevolmente inferiore – dice – mi rendo perfettamente conto che l’aspetto estetico finale sarà diverso, ma in questo tratto di strada si sono già verificati diversi incidenti provocati dal porfido che hanno coinvolto biciclette e moto e, come sindaco, è mio dovere tutelare l’interesse pubblico generale”.

“Stamattina quando sono passata di lì ho provato un grande dispiacere – è il commento dell’ex sindaco Simona Saladini che aveva realizzato l’opera vent’anni fa, all’inizio del suo mandato, insieme all’ingegner Gianluigi Galli – la mia non vuole assolutamente essere una critica al sindaco Monti ma solo una riflessione: quando abbiamo realizzato Largo Luchino Visconti abbiamo pensato a farne un biglietto da visita per Cernobbio e un ingresso degno per Villa Erba utilizzando materiali di qualità che hanno retto perfettamente al passare del tempo e mi dispiace vedere che ora si faccia un passo indietro scegliendo la via più semplice e meno onerosa, ma poco attenta all’estetica”.

E anche davanti alle obiezioni relative alla pericolosità della carreggiata in porfido, Saladini difende la sua scelta di allora: “Gli incidenti ci sono stati e sono stati causati dal porfido sconnesso – dice – questo perché in vent’anni non è stata fatta una manutenzione adeguata che sicuramente è più costosa di un’asfaltatura, ma che avrebbe salvaguardato il contesto. La mia impressione è che per la fretta di fare si trascurino aspetti che oggi, con i tanti turisti che visitano il nostro lago, non possono passare in secondo piano”.

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