La proposta è tanto semplice quanto di grande potenziale impatto sociale: trasformare il vecchio Cinema Volta, rudere del Comune di Cernobbio, vuoto da anni, in grave stato di abbandono e degrado, e trasformarlo in una struttura di alloggio sociale e di co-housing.
Madrina dell’idea, Simona Saladini, ex sindaco di Cernobbio e attuale consigliere di minoranza, che è riuscita ad unificare le liste di opposizione per presentare una mozione congiunta nella seduta di consiglio comunale di domani.
“Cernobbio manca di progetti per il sociale e al contempo, la nostra società ha un gran numero di anziani e coppie separate – spiega Saladini, che smessi i panni del consigliere è presidente nazionale di ACISJF (Associazione Cattolica Internazionale al Servizio della Giovane) che ha ben due strutture di housing femminile a Como – la struttura dell’ex cinema ha tutto lo spazio disponibile per ospitare ben tre progetti diversi: un piano per anziani, uno per giovani e, al piano terra, avviare un polimabulatorio”.
Stando alla memoria dell’ex-sindaco, il vecchio cinema ha smesso di proiettare svariati decenni fa. Trasformato poi, al piano terra, nella sede della Canottieri Cernobbio e, ai piani superiori, in alloggi Aler, è stato sgomberato perché inagibile nel 2003.
L’ex sindaco Paolo Furgoni aveva indetto un bando nei primi mesi del 2018 per una gestione ibrida pubblico-privato atta alla valorizzazione dell’immobile, poi andato deserto, nonostante l’interessamento preliminare di alcune associazioni.
L’idea del cohousing applicato alla cosa pubblica, come spiegato da Saladini, prevederebbe stanze da letto private e spazi comuni mantenuti in collaborazione tra gli inquilini, a canone equo e calmierato.
“Vogliamo presentare un progetto che possa rispondere ai bisogni di Cernobbio – continua Saladini – non si tratterebbe comunque di inserire persone con dipendenze o in casi di gravi marginalità che meritano strutture dedicate ma di anziani o giovani, i cosiddetti, indebitamente, “bamboccioni”, che potrebbero essere invogliati a lasciare casa. In mancanza di risorse per l’affitto, gli inquilini potrebbero mettersi al servizio delle altre persone con una forma di solidarietà quantificata in modo da coprire i costi del canone”.
E per quanto riguarda i finanziamenti per la realizzazione del progetto, Saladini ha le idee chiare: “Sarebbe un’opera che potrebbe aiutare la comunità. Dipendesse da me sarei felice di indebitarmi per una cosa del genere”.
Paolo Furgoni, leader della lista Con Noi Per Cernobbio, raggiunto da ComoZero, ha dichiarato il suo supporto per l’idea Saladini.
“Durante la nostra amministrazione non c’è stata la possibilità di farlo per le operazioni di ripiano di bilancio – spiega l’ex primo cittadino – adesso, dopo un doveroso studio di fattibilità che dimostri che la struttura adatta al co-housing, potrebbe essere un’opera degna di considerazione”.
La mozione poggia sul sostegno dalla falange unita di tre liste di minoranza (Diamoci una mano per Cernobbio, Con noi per Cernobbio e Per Cernobbio) ma per Saladini, la speranza che la mozione passi è debole:“Onestamente però ho qualche dubbio che il sindaco sia intenzionato ad ascoltare. Monti è molto bravo a muoversi velocemente e nel breve periodo. Ma vedi molta confusione, manca di una visione a lungo termine.”
2 Commenti
Condivido in toto Ernesto G. Dopo sono tutti bravi a trovare le soluzioni. Io una idea l’avrei un ostello per i giovani dato che le strutture alberghiere sono molto care, so che c’è a Como ma i posti sono veramente pochi.
Uffa, possibile che una come la Saladini che è stata una decina d’anni sindaco di Cernobbio, abbia un’idea brillante solo ora? Il cinema c’era anche si suoi tempi ed era in rovina. Ma certo, problemi di bilancio, ostacoli burocratici, altre priorità hanno avuto il sopravvento. Per 10 – dieci- anni. Poi, quando non si comanda più, le prospettive cambiano, eccome. Ah, cosa di fa per essere rieletti…..