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Cernobbio: “Segnaletica fantasma: lavori a metà e preavvisi last minute. Cittadini e turisti pagano le conseguenze”

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un lettore da Cernobbio. [Per contributi, segnalazioni, reazioni e opinioni: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti]. Ecco quanto scrive a proposito di posti auto.

Era il 16 luglio (o giù di lì) quando il Comune di Cernobbio ha introdotto una nuova segnaletica lungo la strada che porta verso via Erba (all’incrocio con via Monti Besana) per vietare la sosta ogni giovedì, in occasione dei “Giovedì dell’Onda”, nei primi venti stalli di parcheggio. Un’iniziativa nata per migliorare l’organizzazione degli eventi, che però si è trasformata in una fonte di disagio per cittadini e turisti.

Il problema è semplice, ma non banale: i posti interessati dal divieto non sono numerati, né a terra né con segnaletica verticale. Chi arriva in zona si ritrova a dover contare gli stalli blu uno a uno (cosa non facile perché basta una distrazione e il pasticcio è fatto), magari già occupati, nel tentativo di capire se può parcheggiare senza rischiare una sanzione — o peggio, la rimozione forzata del veicolo.

A peggiorare ulteriormente la situazione, il posizionamento dei cartelli di divieto solo poche ore prima della loro entrata in vigore. Una pratica che non garantisce un congruo preavviso, come invece sarebbe auspicabile in una località turistica dove molti automobilisti arrivano da fuori e non possono certo conoscere i regolamenti locali nel dettaglio.

Nel frattempo, ogni settimana la scena si ripete: la Polizia Locale è costretta a transennare manualmente l’area con nastri bianchi e rossi per impedire la sosta, colmando così — a spese di tempo e risorse — una mancanza di pianificazione che andava risolta in origine.

A questo punto, ci si domanda: numerare venti stalli e fornire un preavviso adeguato è davvero un’operazione così complessa? Basterebbe poco: una mano di vernice, una segnaletica chiara e visibile, e cartelli affissi con almeno 48 ore di anticipo. Nulla di straordinario, solo buona amministrazione.

Perché non può esistere un “divieto efficace” se prima non c’è una comunicazione altrettanto efficace. E a Cernobbio, purtroppo, si ha spesso l’impressione che i lavori vengano iniziati con entusiasmo ma lasciati a metà, mentre cittadini e turisti ne pagano le conseguenze.

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