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Casartelli (Confesercenti): “Con le auto parcheggiate zona stadio più viva”. Ceruti: “Città-posteggio, visione antica”

Dopo il piccolo reportage fotografico sulla zona stadio completamente senza auto – in occasione dello “sgombero” per il 25 Aprile scorso, in concomitanza con la parte casalinga del Como – arriva subito una prima reazione che non mancherà di far discutere.

Si tratta del presidente di Confesercenti, Claudio Casartelli, che invece non ha dubbi sulla preferenza per la zona usata come maxi posteggio: “Che tristezza e desolazione direi – ha commentato osservando le foto – quando le auto possono parcheggiare è di gran lunga piu viva e animata”.

FOTO Como, ecco il sogno che diventa realtà: l’area stadio senza auto attorno. Viva e magnifica

Di tenore completamente opposto, invece, la riflessione dell’architetto comasco Lorenza Ceruti, professionista della quale ospitammo una lunga intervista sul penultimo numero del settimanale cartaceo e che di seguito riproponiamo integralmente.

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C’è un brevissimo momento in cui, senza aspettare progetti, autosili e promesse elettorali, la zona intorno allo stadio Sinigaglia appare senza auto, con la vista libera di spaziare dal Novocomum al Monumento ai Caduti senza restare impigliata in decine di auto parcheggiate o incolonnate in attesa. Un istante magico in cui un quartiere che è un gioiellino razionalista unico al mondo a due passi dal lago non è declassato a girone infernale degli automobilisti ma è quello che meriterebbe di essere: uno spazio in cui godersi semplicemente tanta bellezza senza il sottofondo di motori, clacson, “Scusi, sta andando via?” e gas vari.

E per viverlo basta essere lì nei dieci minuti che vanno dalla rimozione dell’ultima auto in divieto di sosta a quando arrivano i muletti a posizionare le cancellate per dividere le tifoserie per le partite in casa del Como. Oppure in occasione delle feste comandate come il 25 Aprile, quando ci si ricorda che il Monumento ai Caduti non è un parcometro e ci si gode per qualche ora la strada senza auto.

Oppure basta guardare gli scatti di Lorenza Ceruti, fotografa e architetto comasco nonché una degli “angeli custodi” del Razionalismo comasco con l’associazione Maarc (Museo virtuale Astrattismo Architettura Razionalista Como), che ha immortalato la zona dello stadio come potrebbe essere se davvero si avesse il coraggio di chiuderla alle auto. “Partiamo dal presupposto che il mio è uno sguardo da fotografo e quindi mi dà fastidio tutto ciò che impedisce di osservare le cose nella loro interezza, ma penso che eliminare le auto dalle zone monumentali sia un segno di rispetto e una necessità per la loro tutela e valorizzazione – spiega – quella di una città con le auto parcheggiate ovunque è una visione del passato mentre Como ha la fortuna di aver già provato cosa significhi eliminare i parcheggi dalle zone importanti della città, come piazza Volta e piazza Grimoldi, e il risultato è sotto gli occhi di tutti”.

Per avere una città a misura d’uomo e non di auto, però, non basta sognare ma servono progetti concreti e di questo Ceruti, posata la macchina fotografica, è ben consapevole: “Nessuno vuole la città piena di auto, né i comaschi né i turisti – dice – finora però, a parte slogan generici, non è stato proposto nulla, a partire dal progetto dei giardini a lago che non ha minimamente preso in considerazione neppure il tratto di collegamento con l’hangar e la passeggiata di Villa Olmo”.
E così, per il momento, per vedere il Novocomum libero dalla morsa delle auto occorre azzeccare quei dieci minuti irripetibili tra la partenza di un carroattrezzi e l’arrivo di una cancellata.

L’ARTICOLO CHE HAI APPENA LETTO E’ USCITO SU COMOZERO SETTIMANALE: ECCO DOVE PUOI TROVARLO

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2 Commenti

  1. Vabbè, ma è anche inutile commentare, è un po’ come, quando si leggono notizie di stragi compiute negli Stati Uniti con l’uso di armi, e quelli della NRA insistono col dire che le armi non vanno limitate perchè, senza, ci sarebbe meno sicurezza e meno possibilità di sparare all’autore della strage…
    Siamo di fronte a gente che, pur di difendere i propri interessi, e solo quelli a discapito di tutti gli altri, sarebbe pronta ad asfaltare anche Piazza del Duomo, così da permettere agli svizzeri di arrivare ai negozi direttamente con i loro SUV.

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