Sì, ok ma da chi è composto il “popolo di De Santis”, in questa battaglia per il futuro della Ticosa? La platea che si è radunata alla Biblioteca Comunale di Como, giovedì sera, per la presentazione pubblica della proposta può dire qualcosa in merito. Ovviamente, scusandoci in anticipo su eventuali omissioni (del tutto involontarie), inclusioni forse eccessive e altre imprecisioni potenziali che siamo sempre pronti a mettere meglio a fuoco.
Ad ogni modo, torniamo ai volti e ai nomi. Una cosa che colpisce, anche a una ripetuta analisi delle immagini (per quanto sommaria) è la non foltissima rappresentanza politica tra le poltroncine, almeno al livello istituzionale.
Si sono scorti due consiglieri comunali di maggioranza (davvero minimale il centrodestra in platea) e un gruppetto di minoranza: nella prima categoria, ecco il capogruppo della lista civica Insieme per Landriscina, Franco Brenna (favorevole al progetto, come abbiamo scritto qui) e il capogruppo di Forza Italia, Enrico Cenetiempo (contrarissimo); nel secondo, l’ex sfidante di Mario Landriscina (tra i massimi Pro-Hub della Creatività) Maurizio Traglio, il capogruppo della stessa lista, Vittorio Nessi, il trio Pd Stefano&Tommaso Legnani più Patrizia Lissi e la civica rapinesiana, Ada Mantovani.
Al netto di dimenticanze o sviste, pressoché nulle le rappresentanze di partiti e movimenti destra-centrodestra in sala, mentre una menzione va all’inossidabile dem Gianstefano Buzzi e a qualche ex amministratore di spicco (Roberta Marzorati, Gisella Introzzi, Massimo Patrignani per breve tempo la potentissima commercialista Giulia Pusterla).
Veniamo alla società civile. Qui, le cose cambiano.
Dati per assodati i promotori assieme a De Santis (Gerolamo Saibene, il presidente di ComoNext Enrico Lironi, l’ex presidente degli Architetti, Angelo Monti) ecco spuntare l’imprenditore e papà di Orticolario, Moritz Mantero, un nome di peso quale quello di Attilio Briccola, due ex presidente degli Industriali come Giorgio Carcano (anche candidato sindaco civico nel 2007) e Giacomo Castiglioni (da poco ex presidente della Fondazione provinciale della Comunità Comasca), la coppia di imprenditori e di vita Mattia Caprile-Alessandra Bianchi, il presidente di Confcooperative, Mauro Frangi, l’ex direttore dell’Accademia Galli, Salvatore Amura, e molti professionisti (in particolare avvocati, commercialisti e anche l’accademico Roberto Negrini).
Insomma, una platea notevole per peso specifico dei singoli, radicamento sociale, potere economico e di rappresentanza tra le categorie. E se certamente non si può in alcun modo ascrivere a “popolo di De Santis” chiunque fosse presente in quella sala due giorni fa – la banale curiosità di “vedere le carte” avrà spinto più d’uno ad essere presente – resta il fatto che l’onda d’urto partita dal parterre di Officina Como, per ora, non ha ancora nemmeno incrinato il muro di contenimento destrorso eretto a Palazzo Cernezzi.