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Chiosco “Al Molo”, il Demanio stoppa il Comune: “No alla demolizione”. Ma sarà sgomberato

Clamoroso ribaltone nella vicenda del chiosco “Al Molo”, sul lungolago.

Ci eravamo lasciati, per così dire, nel giugno scorso, con la decisione d’imperio del Comune di Como di demolire il fabbricato, sostanzialmente perché di ostacolo alla realizzazione del cantiere delle paratie e della nuova passeggiata. Qui sotto, l’articolo di allora con tutti i dettagli.

Como, decisione drastica della giunta: “Il chiosco Al Molo sul lungolago va demolito”

Ora, però, ecco il radicale dietrofront, in realtà nato soprattutto in seno all’Agenzia del Demanio. Che infatti, il 14 giugno scorso (dopo che aveva già sollevato enormi perplessità sulla linea di Palazzo Cernezzi) ha scritto all’amministrazione comasca quanto segue: “Preso atto degli ulteriori elementi comunicati da codesta Municipalità con la nota in epigrafe e tenuto conto del valore economico del manufatto, questo ufficio ritiene che la demolizione dello stesso possa essere autorizzata solo all’esito dell’adozione di un provvedimento dal quale emerga l’incompatibilità del fabbricato nella sua collocazione attuale rispetto ad un progetto di riqualificazione dell’area o per ragioni di natura paesaggistica. Fintanto che questo ufficio non riceva eventuale documentazione in tal senso, la demolizione del chiosco deve pertanto intendersi non autorizzata”.

Il voltafaccia del Comune, le pressioni della Regione, lo sconcerto del Demanio: l’intrigo sul chiosco “Al Molo”

In sostanza, la decisione di attivare “i bulldozer” da parte di Palazzo Cernezzi non ha trovato un fondamento, secondo l’Agenzia del Demanio, nel conflitto con il futuro aspetto del lungolago. E infatti il Comune ha messo nero su bianco la decisione “di procedere alla sospensione di ogni determinazione in ordine alla demolizione del manufatto, stante l’attuale ancora indeterminata situazione di riassetto-riqualificazione del lungolago e di revocare pertanto la Deliberazione della Giunta Comunale n. 127 del 10 giugno 2021”.

Ma qualcosa, però, cambierà (forse), come si evince sempre dal documento del Comune: “Ritenuto inoltre di procedere allo sgombero del manufatto, attualmente occupato senza alcun titolo dalla Società Al Molo S.r.l. dal 31 dicembre 2017, data di scadenza della concessione precedentemente assentita e di rimandare a successivo atto ogni successiva determinazione, una volta rientrati nel possesso del bene”.

E la telenovela continua.

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2 Commenti

  1. Ma tutto questo in un Paese civile vi sembra normale, dopo oltre dieci anni sono ancora qui a discutere sul chiosco ma quando hanno fatto e approvato il progetto a cosa pensavano.

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