L’ultimo caso in ordine di tempo risale al 6 febbraio scorso con una Tesla di targa svizzera parcheggiata sulle strisce pedonali a Ponte Chiasso non lontano dalla dogana (qui il racconto).
Oggi una nuova segnalazione di un lettore che ha fotografato altre due auto, sempre di targa Svizzera, in particolare ticinese, comodamente fuori dagli stalli. Come da foto però non può non essere ignorata anche la totale indisciplina di un italiano che ha occupato gli spazi destinati a moto e scooter.
Insomma, l’inciviltà è diagonale tra i due Stati che si toccano sul confine. Scrive il lettore: “Tanto per ricordare a Quadri e Rapinese che la situazione a Ponte Chiasso non cambia mai. Grazie alla redazione di ComoZero“.
Lorenzo Quadri è il deputato della Lega dei Ticinesi che da tempo spara e ironizza sui mezzi italiani in divieto di sosta nel suo cantone. E ovviamente Alessandro Rapinese è il sindaco di Como che, soprattutto all’inizio del mandato, ha teorizzato il carro attrezzi dedicato agli svizzeri in sosta creativo-abusiva.
Ora, nessuno attribuisce poteri taumaturgici alla politica, sia chiaro. Non è storia di oggi o di ieri che ci siano persone per cui le regole sono alla fine una cosa così, solo per gli altri.
Ma resta il fatto che a Ponte Chiasso la sosta delle auto è quello che è: quasi quotidianamente un grosso problema (e non è affatto escluso che le auto di targa ticinese possano essere di frontalieri comaschissimi).
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