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Città di frontiera: Como e Don Giusto nel documentario di TV2000, la rete della Cei

Como città di frontiera torna ad essere soggetto di un nuovo documentario, a due anni dall’emergenza migranti. Dopo il documentario della RSI “Senza via d’uscita” nel secondo anniversario dello smantellamento del campo informale della Stazione San Giovanni, l’approfondimento di Sky TG24 sul caso dei respingimenti dalla Svizzera dello scorso novembre, TV2000, rete ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana, trasmetterà un documentario sull’attività di accoglienza della parrocchia di Rebbio e di Don Giusto della Valle.

Il documentario andrà in onda il 13 di gennaio, parte della nuova stagione de “Le Città Invisibili”, produzione che per il secondo anno viaggerà tra diverse città italiane per scoprire realtà di integrazione e accoglienza.

PER APPROFONDIRE:
Ecco l’agnello di Dio. Don Giusto da Rebbio: tra vangelo, migranti e Salvini. Con galline

 Nella nota rilasciata dalla rete televisiva, si può leggere:

l nostro viaggio tra le città invisibili, le città che accolgono i migranti, questa volta partirà dal Monte dei Poeti, un parco letterario e paesaggistico fra Como e Brunate. Allo scopo di rafforzare il collegamento fra città e monte, qui vedremo realizzarsi un corso sull’arte dei muri a secco promosso dalla parrocchia di Rebbio, dall’associazione Sentiero dei Sogni e dal coordinamento CAS Comaschi.

L’iniziativa prevede la partecipazione di trenta migranti provenienti da Gambia, Ghana, Mali e Nigeria e di quindici cittadini interessati a valorizzare una porzione di Como a forte valore agricolo e storico. Insegnare questa particolare tecnica, difatti, oltre a trasferire a quanti saranno coinvolti competenze lavorative basilari, contribuirà al recupero dei paesaggi terrazzati, ormai dissestati e in stato di rovina a seguito dell’abbandono dell’agricoltura nel comasco.

Il cuore propulsore di questa particolare sensibilità è il parroco di Rebbio, Don Giusto Della Valle, che grazie all’aiuto di tanti volontari della sua parrocchia e delle zone limitrofe ha aperto le porte della sua casa e dell’oratorio per ospitare uomini, donne, bambini, intere famiglie.

“Accogliere con coraggio e senza paure”, è da sempre il suo motto e con questo spirito missionario non ha mai esitato a far suo l’invito della Caritas diocesana di dare una mano a ospitare questi profughi e a sollecitare l’intera comunità diocesana a fare altrettanto. Grazie all’impegno del parroco, don Giusto Della Valle, la parrocchia di Rebbio per mesi è stato un rifugio per tanti rifugiati, molti dei quali minorenni, respinti dalla Svizzera o dal centro di accoglienza temporanea di via Regina Teodolinda.

Per ognuno di loro l’ultimo rifugio è stato don Giusto che per tante notti è andato addirittura a cercarli, insieme ai volontari dell’oratorio, caricandoli sulla sua auto per impedire che sfiniti si abbandonassero a dormire a lato della strada. «L’immagine che mi porto nel cuore è di tutte quelle persone, accalcate senza riferimenti, che vivi alla stazione San Giovanni nel luglio dell’anno scorso», ricorda don Giusto. « Credo che l’accoglienza sia una delle cose fondamentali della vita. Si accoglie e si è accolti; mentre si è accolti si è anche accoglienti. L’accoglienza non è tale se non è reciproca.

 

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