(Edit: per una pura e colpevole dimenticanza, purtroppo a volte succede, non abbiamo evidenziato nell’articolo come, prima di Civitas, il consigliere Alessandro Rapinese, avesse presentato già a fine dicembre scorso un’interrogazione in Consiglio comunale dove chiedeva se il sindaco sapesse “della presenza in consiglio comunale di massoni, se abbia scientemente nominato persone che sapeva essere appartenenti alla massoneria e ancora se il sindaco stesso sia un massone “. Landriscina poi ha risposto di non essere iscritto alla massoneria).
Luca Levrini, presidente di Fondazione Volta, sarebbe un massone. Almeno secondo quanto sostiene Civitas, lista rappresentata in Consiglio Comunale a Como da Bruno Magatti, ex assessore della giunta Lucini.
Riportiamo integralmente la questione sollevata dal movimento:
Fondazione Volta ha tra i soci fondatori il Comune di Como. Insieme a Camera di Commercio il comune di Como nomina tre membri del Consiglio di Amministrazione e formula “indicazioni” per la nomina di Presidente e vice-Presidente .
Apprendiamo che il Presidente di Fondazione Volta, dr. Luca Levrini, del quale è nota la militanza massonica, comunica di aver nominato consulente “culturale” della fondazione il giornalista Cecchi Paone, che pure non ha mai nascosto la propria adesione alla massoneria.
Evidenziamo che la fondazione è stata istituita per soddisfare esigenze di interesse generale non aventi carattere industriale o commerciale, è dotata di personalità giuridica e la sua attività è finanziata maggiormente da enti pubblici territoriali.
Il suo organo amministrativo è costituito da membri di cui, oltre la metà, è designata da enti pubblici (tre dal Comune, tre dalla Camera di Commercio su undici membri). Da ciò deriverebbe la natura pubblicistica che imporrebbe di seguire procedure di evidenza pubblica anche per ciò che riguarda nomine e incarichi.
Tutto avviene alla luce del sole. Ma ciò non riduce il nostro stupore. Consideriamo questa decisone, tutta interna al sistema massonico, inaccettabile nei modi e ingiustificata negli scopi che sono la gestione di beni e patrimoni culturali della città.
Stentiamo a credere che il Sindaco Landriscina non ne fosse informato. E qualora non lo fosse saremmo ancora più sorpresi.
Siamo di fronte a un’operazione lobbista sulla cui legittimità si palesa un forte dubbio e di fronte a questo è essenziale non tacere come politici. Il nostro pensiero è rivolto ai cittadini sui quali grava l’onere di tali scelte pubbliche e, ai quali non si può tace un’informazione trasparente e legittimamente dovuta.
Presidente Levrini, lei è un massone?
E’ una cosa riservata, uno dei valori della Libera Muratoria, di cui ho spesso raccontato la storia in assemblee pubbliche dei Rotary e dei Lions, è la riservatezza, valore che oggi si sta perdendo. Magatti parla della mia “nota militanza massonica”, ha detto tutto lui. Ripeto, il principio della riservatezza va tutelato ma comunque non c’è niente di male, la massoneria è pubblica.
Abbiamo condotto alcune ricerche diversi mesi fa e, a prescindere dalla nota di Civitas, l’avremmo contattata a breve. Ci pare corretto chiedere, per non sussurrare sospetti vaghi buttati a caso: secondo quanto abbiamo letto, quindi non adombrato, il suo nome compare spesso tra i documenti del Grande Oriente d’Italia (principale loggia italiana, qui i dettagli), per esempio. Ne cito uno, in cui si parla di lei (è dentista), in quanto “punto di riferimento per aiutare i fratelli odontoiatri” (qui). Dalle sue risposte e da questi risultati posso dedurre che faccia parte del Goi.
Ci sono cose legittime che possono rimanere riservate, forzare è una violazione di un principio di valori che va preservato.
Sì ma Civitas solleva una questione precisa, l’opportunità di un incarico pubblico d’ispirazione pubblica.
La Fondazione è pubblica o privata?
E’ sostenuta economicamente da Enti pubblici.
Vero, ma non è pubblica.
Qualora lei oggi fosse massone e lo fosse stato già ai tempi della nomina a presidente della Fondazione, lo avrebbe comunicato al sindaco Landriscina?
Ripeto, c’è riservatezza.
Sono molto in difficoltà, presidente, ho bisogno di risposte meno evasive.
No, lei mi mette di fronte a evidenze riscontrate, va bene. Ma farmi la domanda “sei o non sei massone” è forzare la riservatezza.
Ma il tema dell’opportunità dell’incarico non è quantomeno da dibattere?
Perché?
Perché lei è nominato da Enti pubblici.
Quante realtà hanno Presidenti che appartengono a altre organizzazioni? Nella nota si parla anche di Cecchi Paone, mi pare un personaggio molto adeguato all’incarico offertogli da Fondazione Volta. Anche fosse un libero muratore mi si spieghi qual è il limite.
Mi risulta lei non solo sia iscritto ma sia anche il vertice, diciamo il capo, del Goi di Como, è corretto?
Non lo sono.
L’appello alla riservatezza lascia un’ombra di sospetto.
Lei ha letto i documenti del Goi, Magatti afferma la mia appartenenza. Cosa devo dirle?
Sì o no.
Se una cosa è riservata e non è contro la Legge non fa male a nessuno. E’ un valore importante. La Libera Muratoria è un complesso e variegato sistema che ha fondato parte di questa società e continua a farlo senza crear danno a nessuno. Poi c’è un’interpretazione pubblica data da quello che è stata la P2 (qui i dettagli), è giustificabile e comprensibile rispetto ai fatti di cronaca ma non succede lo stesso in Svizzera, Francia, Germania, Inghilterra e Stati Uniti dove la massoneria è rispettata e onorata. Detto questo capisco l’interpretazione italiana, nella nostra storia c’è stata la P2. Però bisogna conoscere bene le cose e i fatti, basta pregiudizi.
Ho proposto e riproposto le domande. Devo dire che per passione, calore, preparazione e puntualità sul tema mi riesce difficile, ancora più di prima, pensare lei non sia iscritto al Grande Oriente.
Ho parlato di massoneria ovunque, in molti eventi pubblici. Tutto il resto è…
Riservato, ho capito. Chiaro.
(sorride) Eh, sì.
7 Commenti
Mah. Massone o non massone mi pare che il contributo concreto sia scarso. Ad maiora
Vedo che i commentatori o sono di bocca buona o si azzardano in parallelismi poco pertinenti. Io PRETENDO che una fondazione cui partecipano enti pubblici e finanziata prevalentemente da sodi pubblici non sia presieduta nè composta da membri che con la “riservatezza” posta sulle attività parellele che svolgono rendono opaca la trasparenza che invece dovrebbe essere caratteristica preminente e doverosa di tale organo. Vadano a fare i “riservati” altrove
Non sono un esperto di massoneria, rispondo da cittadino di questo paese un tempo bello e democratico.
Credo che ogni individuo, uomo o donna, bianco o nero, cattolico o protestante che sia debba ragionare con la propria testa, senza lasciarsi trasportare dalle notizie apprese dai media che, pur di aumentare i loro ascolti e conseguenti guadagni, non sempre appurano la veridicità delle notizie che stanno per rilasciare.
A me piace pensare, Perché ci credo Fermamente, che ognuno debba conservare e proteggere la propria libertà di pensiero purché non offenda la dignità altrui.
Ho letto questa intervista con piacere ed ho appreso lo scopo del “dentista” dottor Levrini che, senza pensare al proprio rendiconto personale, ha donato il suo tempo e la sua esperienza odontoiatrica ad una iniziativa del Goi, dove l’unico fine è la realizzazione di un futuro migliore per i nostri figli, nipoti, bambini.
Il Bel Paese è già diviso politicamente, noi comuni cittadini cerchiamo di prendere esempio dal Dottor Levrini ed allunghiamo una mano per aiutare il prossimo, per aiutare noi stessi, insieme si arriva più lontani
Il problema non è cosa faccia nella vita privata: può essere benissimo massone.
Il problema è se nomina persone in fondazioni a partecipazione pubblica seguendo esclusiamente logiche di amicizie e appartenenze.
Poteva semplicemnte smentire la cosa, dicendo che hanno valutato X profili, che la scelta era la migliore possibile, a prescindere da presunte conoscenze e frequentazioni etc..
Invece è un continuo “lo dice lei”, “la riservatezza”, “sono pregiudizi”: oggettivamente risposte fumose e imbarazzanti per il presidente di una fondazione, che ne esce malissimo.
Non riesco a comprendere quale potrebbe essere il problema.Vi rammento inoltre che da organizzazioni massoniche, vedi ROSACROCE, discendono personaggi della levatura di Bach, Heidegger, Mozart e così via…
Beh, per fortuna il titolo non è”Luca Levrini negro, o ebreo, comunista, o ciellino…”
È, insinua il titolo, “solo” massone non dichiarato.
Civitas, il prossimo passo è la M obbligatoria sulla giacca! Così sapremo!
Ma, sempre Civitas, perché non si agitava quando a Como le nomine, quelle vere e pesanti, non avvenivano se non si apparteneva ad un’associazione, diciamo così, confessionale?
Potrebbe riferirsi a dei casi specifici invece che accusare genericamente?