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Cna: “Prenotazione, orario fino alle 23, dati personali. Così si possono riaprire i ristoranti di sera”

Mentre la Lombardia e diverse altre regioni proprio in queste ore rischiano di finire in zona arancione, a livello nazionale la Cna (Confederazione Nazionale Artigiani) punta sulla riapertura in sicurezza dei ristoranti alla sera, sebbene limitatamente alle zone gialle.

Lo comunica la stessa associazione di categoria che ha inviato un documento specifico sul tema al Cts indicano alcuni provvedimenti utili per lo scopo.

Il documento messo a punto dalla Cna “parte dalla premessa di non mettere a rischio la strategia di contrasto del virus, rilevando l’esigenza di scongiurare di ampliare la crisi del comparto ristorazione ed eventi che si riflette sull’intero settore dell’agroalimentare”.

Nel dettaglio, Cna ipotizza “di prolungare l’orario delle attività fino alle ore 23 condizionato ai vincoli del consumo al tavolo e dell’ingresso nel locale entro le ore 21”. Il documento indica inoltre “la prenotazione quale ulteriore condizione vincolante per accedere ai locali. All’atto della prenotazione dovranno essere fornite alcune informazioni: nome, cognome e telefono di chi effettua la prenotazione, numero delle persone e dichiarazione sullo stato di convivenza dei commensali. Le informazioni fornite dovranno essere conservate dall’esercente per i 14 giorni successivi al solo fine di eventuale trasmissione alle Autorità competenti in caso di necessità”.

Secondo l’associazione “la prenotazione obbligatoria consentirebbe di evitare la formazione di assembramenti in prossimità dei locali. Con l’avvio della campagna vaccinale e la necessaria accelerazione del programma sarebbe fondamentale consentire il prolungamento di orario nelle zone gialle alle attività di ristorazione che hanno dimostrato di assicurare e documentare la rigida osservanza delle misure stabilite dalla normativa come distanziamento, limitazione degli accessi e registrazione di ogni singolo cliente”.

Ma c’è un altro versante affrontato.

Cna infatti propone “l’avvio di un confronto per definire un formato organizzativo per riti e manifestazioni che tradizionalmente prevedono lo svolgimento di banchetti, buffet e servizi di catering, ad oggi vietati sull’intero territorio. Al riguardo la Confederazione suggerisce alcune proposte a integrazione dello schema predisposto l’autunno scorso da Regioni e province autonome. Ad esempio informare le autorità competenti con un preavviso di 7 giorni in merito all’evento indicando orari, luogo e partecipanti”.

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Un commento

  1. Signori della CNA , la vedete l’evoluzione dei contagi ?
    Seguire le vostre “proposte” significa solo ricominciare da capo con questa strage.
    Ma non la capite che è anche nel vostro interesse farla finita al più presto, una volta per tutte e l’unica maniera per farlo è limitare al massimo i contatti tra le persone ?
    Fosse possibile “prenotare fino alle 23 per chi vuole infettarsi” sarei d’accordo con voi , così facciamo piazza pulita.

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