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Colpo di scena: progetto Università dell’Insubria per biblioteca e coworking in Santarella

L’Università dell’Insubria ha comunicato di voler creare una biblioteca con spazi di coworking alla Santarella nell’ex area Ticosa.

E’ stato infatti presentato oggi il Piano di sviluppo dell’ateneo su Como, ispirato a un concetto di base che prevede “non più cemento ma recupero, razionalizzazione e condivisione” e che punta a creare nuovi modelli di cooperazione e coinvolgimento, nuove forme organizzative e più razionali modalità di utilizzo sostenibile del territorio.

Le novità riguardano tutti e tre i poli dell’università (scientifico, umanistico-giuridico e servizi) a Como, dove l’ateneo nato nel 1998 è presente con tre dei suoi sette dipartimenti: il Didec, il Disuit e il Disat, che mettono le loro competenze giuridiche, economiche, umanistiche e scientifiche al servizio della città, con una grande forza didattica, di ricerca e di innovazione, laboratori sempre in attività e tanti eventi aperti al pubblico. Il Comune è da sempre punto di riferimento dell’Insubria per la storia, le tradizioni, la cultura, l’economia, le esigenze e la capacità produttiva del territorio.

Per quanto riguarda la Santarella, data la particolare conformazione e l’adiacenza al Chiostro di Sant’Abbondio, potrebbe diventare una biblioteca a carattere umanistico/giuridico con spazi condivisi con la città e il territorio, gestiti dall’ateneo per mettere a fattor comune le collezioni esistenti e gli abbonamenti a riviste. La biblioteca potrebbe ospitare iniziative differenti, aule condivise, spazi attrezzati per la promozione di eventi e trasferimento del sapere, laboratori diffusi, spazi di coworking, di studio e di lavoro in forme innovative.

Il rettore dell’Università dell’Insubria Angelo Tagliabue ha affermato: “Oggi, grazie alla sinergia con il Comune di Como e con altre istituzioni, l’Insubria consolida e amplia il dialogo con il territorio, con impegno e con un contributo innovativo di idee, spazi, cultura a disposizione della città che ci fa guardare al futuro con grande entusiasmo. Pensiamo ai concetti di studentato diffuso e di riqualificazione, ovvero utilizzare aree che ci sono facendole rivivere; ben vengano i campus universitari ma sono un concetto un po’ datato e quindi l’ideale è riuscire a creare uno studentato diffuso dove ci sono strutture che lo permettono”.

Soddisfatto anche il primo cittadino di Como: “Accolgo con grande entusiasmo le iniziative dell’Università dell’Insubria, una realtà importante e propositiva che conferma una progettualità concreta sul nostro territorio – così Mario Landriscina – Oltre alla disponibilità manifestata a prendere parte, con un progetto di questo rilievo per la città, al futuro dell’area ex Ticosa, si aprono prospettive nuove per ulteriori spazi. Inoltre Palazzo Natta, per il quale è in itinere il passaggio al Comune e che, in uno scenario ideale, potrebbe diventare la casa della Cultura della città, con i competenti uffici comunali unitamente a fondazioni ed enti culturali del territorio”.

Francesco Pettignano, assessore al Patrimonio del Comune di Como, ha affermato: “Le pratiche amministrative saranno impegnative, ma gli uffici faranno il possibile per procedere velocemente nonostante i necessari tempi burocratici, nell’ottica di promuovere una migliore organizzazione e valorizzazione degli spazi comunali”.

Marco Cavallotti, direttore generale dell’Università dell’Insubria:La forza creativa dell’Università merita di essere valorizzata, tanto più in questo momento di “rinascita”, al fine di creare nuovi modelli di cooperazione e coinvolgimento, nuovi modelli funzionali, nuove forme organizzative, nuove e più razionali modalità di utilizzo sostenibile del territorio, del costruito, delle professionalità e degli strumenti”.

“Como è una città molto ricca di beni ambientali, cultura, storia, tradizione, energie – così Stefano Serra Capizzano, pro rettore vicario dell’Università dell’Insubria – L’università con i suoi prossimi sviluppi può aiutare ad attrarre giovani talenti, anche dall’estero, capaci di apportare il loro contributo e rendere più viva la città. Il progetto del collegio di merito a Santa Teresa non è uno studentato qualsiasi, ma va proprio in questa direzione”.

POLO SCIENTIFICO

In via Castelnuovo è stata completata l’acquisizione degli spazi ex Politecnico dalla Provincia e sono in fase di progettazione gli interventi di adeguamento; è in corso di conclusione il progetto di adeguamento dell’Aula Magna, immobile di proprietà del Comune, cofinanziato da Università, Regione e Fondazione Cariplo nell’ambito del progetto Emblematici Maggiori.

In via Valleggio-Torre è in fase di conclusione l’accordo per il subentro negli spazi lasciati liberi dal Politecnico di Milano.

POLO UMANISTICO-GIURIDICO

In via Oriani è stata conclusa l’operazione di trasferimento del Dipartimento di Scienze umane e dell’innovazione per il territorio.

È in corso la verifica della disponibilità di aule per le esigenze dell’ateneo nella Torre ex Politecnico: se gli spazi saranno sufficienti e non si dovessero ripresentare le criticità legate alle normative Covid, si potrà considerare la restituzione del bene di via Cavallotti al Comune, affinché venga più efficacemente destinato ad altre iniziative.

L’edificio Santarella nell’area ex Ticosa, data la particolare conformazione e l’adiacenza al Chiostro di Sant’Abbondio, potrebbe divenire una biblioteca a carattere umanistico/giuridico con spazi condivisi con la città e il territorio, gestiti dall’ateneo per mettere a fattor comune le collezioni esistenti e gli abbonamenti a riviste. La biblioteca potrebbe ospitare iniziative differenti, aule condivise, spazi attrezzati per la promozione di eventi e trasferimento del sapere, laboratori diffusi, spazi di coworking, di studio e di lavoro in forme innovative.

POLO SERVIZI

Per Santa Teresa è stato presentato agli enti preposti il progetto di adeguamento funzionale e sono in corso le valutazioni per trasformarlo da Residenza universitaria a Collegio di merito, ovvero uno spazio dove c’è un progetto educativo e culturale a completare la possibilità di alloggio.

Nell’area ex materassificio, adiacente al polo di Valleggio, si sta valutando la possibilità di creare spazi dedicati alla cultura dello sport.

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3 Commenti

  1. In assenza di un progetto complessivo sulle aree dimesse e senza una visione futura della città, anche i migliori progetti non hanno alcun senso. Sposare la proposta dell’università sarebbe quindi un errore.

  2. Tutto un condizionale … sarebbe…potrebbe… parole nel vuoto di con Amministrazione inesistente.
    Ma davvero alla Università Insubria pensano di poter concludere qualcosa con questa gente? Io non credo.
    Mi sembra una operazione di marketing per dare valore al programma di sviluppo universitario.
    Mi immagino già l’alacre impegno degli assessori e degli uffici tecnici e amministrativi del Comune per raggiungere lo scopo… ???

  3. Quello che a Como non manca sono le proposte. Nell’area Ticosa abbiamo avuto quella di Officina Como, poi l’alternativa degli uffici tecnici comunali in seguito abortita, poi quella di Legambiente che riprendeva parte di quella di Officina Como, poi, se non sbaglio, il viale proposto dall’Architetto Terragni e infine questa soluzione Biblioteca più Coworking dell’Università. Sono tutte soluzioni brillanti e assolutamente percorribili. Tuttavia, queste idee si scontrano con la mancanza di una visione complessiva e condivisa di come sarà Como nei prossimi anni. La Santarella potrebbe essere una soluzione per la Biblioteca e il Coworking come del resto anche i vecchi padiglioni dell’Ospedale psichiatrico nella quiete del futuro parco San Martino. Tutto ha un suo valore ma solo se integrato in una soluzione complessiva che deve tener conto di tutte le aree cittadine. È questo il limite più grande della politica comasca. Solo ed esclusivamente azioni di piccolo cabotaggio per accontentare qualche categoria o qualche interesse di bottega. Per ora i politici nostrani sono solo in grado di immaginare chi sarà il loro futuro candidato Sindaco che, indipendentemente da chi sia, non combinerà nulla come i suoi predecessori. Senza sapere dove andare, cosa potrà mai fare? Povero lui o povera lei!

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