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Comaschi nel mondo e Covid. Benedetta, medico a Bruxelles: “Qui i ‘compagni di coccole’ a casa per curare corpo e anima “

Tra i comaschi che stanno vivendo all’estero la pandemia c’è Benedetta Nessi: psichiatra infantile e mamma di tre bimbe, vive a Bruxelles con le piccole e il marito Matteo.

Per lei, i due lockdown imposti in Belgio sono stati molto diversi. “La pandemia è arrivata nel momento in cui avevo il congedo di maternità – spiega – il primo confinamento è scattato il 16 marzo, mio primo giorno di maternità, quindi l’ho vissuto più come mamma. Il secondo lockdown, che è partito il 2 novembre e non è totale, invece lo sto affrontando anche da medico”.

Il Belgio, dopo il primo periodo di confinamento ha scelto di valorizzare i rapporti sociali, in tutta sicurezza ma in un modo molto particolare. “Nel primo lockdown abbiamo constatato quanto è stato devastante il distanziamento sociale, ancora adesso si vedono le ripercussioni dell’isolamento sulla psiche delle persone”, così Benedetta.

Per questo motivo, il Governo belga ha ideato i cosiddetti “compagni di coccole”. “Come famiglia abbiamo diritto a una persona esterna che può venire in casa nostra come relazione extrafamiliare – spiega – invece chi è single ha diritto a due figure che possono frequentare la casa ma non nello stesso momento. Insomma, si tratta di figure di riferimento che possano fare sentire meno soli”.

Anche per il Natale, il Belgio permetterà la presenza di queste persone all’interno delle case per portare calore e supporto. Fuori dalle abitazioni, invece, al momento i cittadini possono incontrare al massimo 4 persone contemporaneamente – senza limiti per i bambini.

“Oltre a fortificare le relazioni, nel secondo lockdown hanno permesso di far tornare i bambini a scuola – aggiunge – all’inizio ero un po’ preoccupata ma credo sia stata la scelta giusta. Tenerli a casa avrebbe avuto conseguenze psicologiche molto pesanti. Gli adolescenti, in particolare, hanno avuto molti problemi dopo il primo confinamento”.

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Così come l’Italia, anche il Belgio in questo momento sta cercando di affrontare il periodo pre-natalizio evitando il diffondersi dei contagi. “Le curve si stanno abbassando, le terapie intensive si stanno decongestionando e quindi ora va decisamente meglio – conclude – però abbiamo ancora il coprifuoco dalle 22 alle 6, hanno appena riaperto i negozi ma la ristorazione e i parrucchieri saranno chiusi fino a metà gennaio. Fortunatamente, qui hanno un sistema di supporto economico molto valido”.

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