Niente Circo per Natale e Capodanno. Como e l’area di Muggiò non vivranno quest’anno il tradizionale appuntamento con gli spettacoli itineranti. Rispetto alla questione delle giostre dove la riduzione degli spazi aveva costretto gli imprenditori del Luna Park a intraprendere una battaglia legale davanti al Tar contro le decisioni prese dalla giunta guidata da Alessandro Rapinese, chiusa con una vittoria, ma anche a non partecipare al bando, per il circo le problematiche sono proprio relative alla procedura e ai suoi tempi.
Lo ha sottolineato in un comunicato diffuso alla stampa l’Ente Nazionale Circhi. L’Ente, che ha sede a Verona si occupa della diffusione dell’attività circense e pone grande attenzione al rispetto nei confronti degli animali, promuovendo l’arte dell’addestramento “in dolcezza”, che fa leva sull’intelligenza dell’animale.
“L’Ente Nazionale Circhi e il presidente Antonio Buccioni esprimono il proprio sconcerto e disappunto per la gestione inefficace e tardiva dell’Amministrazione Comunale di Como riguardo alla concessione degli spazi per l’installazione dei circhi equestri durante le festività natalizie – si legge nella nota inviata alla stampa – Con un processo di assegnazione caratterizzato da una serie di inadempienze e ritardi che hanno ostacolato gravemente l’organizzazione degli spettacoli, privando i cittadini comaschi di una tradizione che fa parte della cultura natalizia della città”.
Abbiamo raggiunto direttamente il presidente Buccioni per capire se non vi era a questo punto alcuna possibilità di un ritorno dello spettacolo in città.
Per questo Natale e per Capodanno ogni porta è stata chiusa purtroppo – spiega il presidente – Un’impresa circense ha i suoi tempi tecnici per organizzarsi, a Como il Comune non ha un minimo di programmazione e di calendario, davvero non ci spieghiamo il motivo. Per tanti anni vi è stata un’eccellente collaborazione. Sappiamo le problematiche che ci sono state anche con il Luna Park, perché si deve delegittimare un’attività ricreativa che in altri paesi è equiparata a tutti gli eventi culturali? Accade solo a Como. Non voglio fare esempi oltre i confini nazionali, dalla Spagna alla Francia, al Principato di Monaco, alla vicina Svizzera, laddove andare al circo è come andare alla Scala. Non comprendiamo che tipo di problemi abbia questo sindaco con gli spettacoli itineranti.
Come erano state le precedenti esperienze sul territorio?
Ottime, secondo i report dei nostri associati, a Como, ma anche in altri Comuni vicini. Si tratta di forme di spettacolo che la gente ama ancora e noi siamo pronti a fare rispettare la legge, il Ministero dell’Interno con un’apposita circolare tutela gli spettacoli viaggianti e impone degli obblighi alle pubbliche amministrazioni.
Parlate per Como di gestione inefficace e tardiva da parte del Comune di Como sulla concessione.
“Esatto. Dopo quattro anni di assenza degli spettacoli circensi, una tradizione radicata nella cultura comasca, il Comune di Como ha finalmente riaperto il bando per l’installazione del circo presso l’ex Piazza d’Armi. Tuttavia, il processo è stato caratterizzato da una serie di inadempienze e ritardi che hanno ostacolato gravemente l’organizzazione degli spettacoli”.
La nota entra poi nel dettaglio.
“Il bando, inizialmente aperto per la concessione di una porzione di area di 5mila metri quadrati a inizio ottobre 2024, è stato rettificato pochi giorni dopo, imponendo ai circhi interessati di presentare nuovamente le loro istanze a seguito dell’annullamento del precedente bando. Questa modifica ha già causato notevoli disagi agli operatori circensi. A metà novembre, il Comune ha richiesto ulteriori documenti tramite Pec, tra cui la scaletta dello spettacolo, la polizza assicurativa, il codice identificativo e il verbale di collaudo dello chapiteau. Solo il 27 novembre 2024, tre circhi sono stati convocati per il sorteggio, svoltosi il 3 dicembre 2024 presso la Sala Stemmi del municipio di Como. I tre circhi sorteggiati non hanno potuto installare il loro spettacolo in quanto i tempi tecnici tra la comunicazione e la data del debutto erano di fatto ridotti a tre giorni utili per predisporre la complessa documentazione tecnica e installare una piccola città composta dal tendone del circo e da tutti i carriaggi e le abitazioni su ruote di artisti e tecnici”.
“L’Ente Nazionale Circhi – si legge nel comunicato stampa – denuncia con fermezza la gestione inadeguata e tardiva dell’Amministrazione Comunale di Como, che ha impedito ai circhi equestri di organizzare adeguatamente i loro spettacoli, privando i cittadini comaschi di una tradizione che fa parte della cultura natalizia della città. La scelta del sorteggio è umiliante, perché a nessun lavoratore italiano la possibilità di lavorare viene gestita con tale strumento, legato all’aleatorietà e non a requisiti di priorità o qualità”.
Antonio Buccioni, presidente dell’Ente Nazionale Circhi ha dichiarato “Chiediamo al Comune di Como di rivedere e migliorare i propri processi amministrativi, garantendo tempi certi e trasparenti, al fine di evitare ulteriori disagi agli operatori circensi e ai cittadini e restiamo a disposizione per collaborare con le autorità competenti per trovare soluzioni che consentano il corretto svolgimento degli spettacoli circensi”.