Il mondo comasco degli enti e della associazioni di volontariato, “cattolici e laici” – cioè la galassia di soggetti che già gestiscono mense destinate ai più bisognosi, cucinando e servendo quotidianamente centinaia di pasti unicamente grazie alle proprie risorse, alle donazioni private e all’impegno di decine di volontari – lancia un appello alla città per reperire un immobile dover poter sfamare i senza dimora in condizioni dignitose e decorose.
L’obiettivo della mobilitazione, infatti, è “individuare un luogo in cui svolgere il servizio durante il prossimo autunno-inverno”.
Pubblichiamo di seguito il testo e i firmatari.
Durante l’emergenza sanitaria Covid le persone più deboli e vulnerabili si sono trovate a vivere in condizioni ancora più difficili e per garantire il loro bisogno primario del cibo l’attività delle mense cittadine non si è mai fermata. Grazie all’impegno dei volontari, anche durante il lockdown sono stati cucinati ogni giorno centinaia di pasti caldi poi distribuiti mediante sacchetti da asporto.
Purtroppo questa emergenza sanitaria non è ancora superata e il necessario distanziamento, che dovrà essere mantenuto anche nei prossimi mesi, impedisce alle mense attualmente operative sul territorio di Como, di servire pasti all’interno delle proprie strutture.
Fino ad oggi i sacchetti sono stati distribuiti all’aperto, nelle strade della città e le persone sono state costrette a consumare i pasti per strada, in piedi o seduti sui marciapiedi. È chiaro che questa situazione non sarà più sostenibile nelle stagioni autunnali e invernali che si stanno avvicinando. Trovare un luogo ove gli ospiti delle mense possano consumare i pasti seduti e al riparo è una questione di rispetto della dignità umana e contribuirà all’ordine e decoro della nostra città.
Ad oggi però non è stata trovata una struttura che possa ospitare gli utenti delle mense cittadine sufficientemente distanziati fra loro.
Di fronte a questa difficile situazione e al prossimo arrivo dell’inverno i referenti della Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio Onlus, della Casa della Missione di Como (Missionari Vincenziani), della Casa Vincenziana Onlus, della Mensa serale Beato Luigi Guanella (Suore Guanelliane Figlie di Santa Maria della Provvidenza) e dell’Associazione Incroci rivolgono un appello all’intera città di Como, ai soggetti pubblici e privati, chiedendo la disponibilità di uno spazio – preferibilmente in Convalle – dove poter distribuire i pasti e consentire agli ospiti di consumarli al riparo da freddo e intemperie.
Attualmente, in città di Como, vengono distribuiti circa 180 pasti nell’ora di pranzo e circa 120 la sera.
Le realtà firmatarie dell’appello precisano che non è necessario nessun arredo particolare, ma deve trattarsi di un immobile già dotato di un impianto elettrico e di riscaldamento, della cui eventuale messa a norma e gestione si farebbero carico gli Enti e le Associazioni utilizzatrici.
Qualunque soluzione dovrebbe essere individuata in tempi brevi per riuscire ad essere pronti quando arriveranno i primi freddi.
Si tratta di una soluzione temporanea e urgente in vista di un più ampio progetto di realizzazione di una mensa unica per i bisognosi della città di Como per la quale i soggetti promotori sono al lavoro ormai da alcuni mesi pur non avendo ancora individuato un luogo adatto allo scopo.
Un percorso di cui è già a conoscenza l’Amministrazione comunale di Como con cui è attivo un tavolo di confronto sul tema.
Chiunque volesse proporre un luogo adatto è pregato di segnalarlo ai seguenti contatti: fondazione@caritascomo.it – 031.0353533.
I firmatari del presente appello sono:
Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio Onlus, Massimiliano Cossa
Casa della Missione di Como – Missionari Vincenziani, padre Francesco Gonella
Casa Vincenziana Onlus, Cosimo Andrea Vestuti
Mensa serale Beato Luigi Guanella – Suore Guanelliane Figlie di Santa Maria della Provvidenza, suor Maria Bianchetti
Associazione Incroci – Mensa serale Beato Luigi Guanella, Paola Zappa
Un commento
Si potrebbe usare san Francesco; dentro è vuoto.
proporrei uno scambio: usare il dentro di san Francesco per far mangiare al coperto le persone senza fissa dimora e poi se fuori vogliono mettere le grate, che le mettano.