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Como, aria irrespirabile. Lettera di Legambiente a Landriscina: “Auto, riscaldamenti, controlli. Ecco cosa bisogna fare”

“A supporto del rapporto Legambiente Malaria che pone Como tra le 5 città più inquinate in Italia” ecco un appello “al sindaco Landriscina, responsabile della salute dei cittadini e per professionalità conscio delle problematiche che derivano dall’esposizione agli inquinanti (oltremodo importanti nell’attuale periodo di pandemia)”.

Così oggi Legambiente di Como in un’ampia lettera inviata al primo cittadino.

I dati diffusi nei giorni scorsi sono inequivocabili (sotto il rapporto integrale) come dimostrano le tabelle. Pm10 e Ozono:

Numero di anni di superamento:

Solo ozono:

Così ecco le richieste dell’associazione al primo cittadino:

• un impegno concreto con scelte importanti e rapide sulla mobilità, al fine di ridurre il volume di traffico per non esporre continuativamente la cittadinanza a livelli di inquinamento atmosferico oltre i limiti e soggetti alle sanzioni UE

• un programma stringente di controlli sulle caldaie più inquinanti, pubbliche e private

• applicazione della norma regionale di divieto di uso di camini aperti e caldaie a legna a bassa efficienza in città, controlli e sanzioni

• applicazione anticipata del protocollo regionale aria in caso di continuità di alti valori di polveri (la continuità provoca i maggiori danni alla salute dei cittadini) e impegno a considerare per i controlli ai veicoli inquinanti i valori di PM10 relativi alla città e non quelli mediati con Erba, che si trova in un’area orograficamente non omogenea La scarsa qualità ambientale contribuisce al 13 % dei decessi, secondo un’importante valutazione sulla salute e sull’ambiente pubblicata l’8/9/20 dall’Agenzia europea dell’ambiente (qui) e in Italia la scarsa qualità dell’aria è responsabile di circa 60000 morti premature l’anno (concentrate nella pianura padana e nella zona pedemontana) oltre ad ingenti costi sanitari. Chiediamo inoltre ai nostri concittadini comportamenti individuali concreti

• tenere bassa la temperatura in casa (19-20 gradi) e chiedere che sia tenuta bassa nei luoghi di lavoro: non è il freddo che fa ammalare ma gli sbalzi repentini di temperatura e i contagi batterico/virali. Il caldo in casa secca le prime vie aeree e le irrita, predisponendo alle infiammazioni e alle infezioni; mettere una maglia in più contribuisce a diminuire l’inquinamento salvaguardare la nostra salute

• usare l’automobile il meno possibile, soprattutto negli spostamenti in città; i mezzi pubblici si possono usare anche in tempi di covid e la bicicletta è un mezzo di trasporto salutare per tutte le età

• non usare camini a legna aperti e stufe in pianura e prevedere la sostituzione di sistemi di riscaldamento inquinanti (gasolio, nafta, ecc.): oltre che previsto dalla normativa è un comportamento di rispetto civico di sé stessi e degli altri (e a tutela da sanzioni)

• spegnere il motore dell’auto durante le soste e chiedete agli altri di farlo, compreso agli autisti dei bus e dei mezzi pesanti

• chiedere ai negozianti di chiudere le porte dei negozi: lo spreco assurdo di energia a fini commerciali aumenta l’inquinamento dell’aria che poi tutti respiriamo (punto in realtà già previsto dalle nuove regole comunali. Che poi siano applicate è altra cosa, Ndr)

• impegnarsi nelle richieste alle autorità pubbliche di prossimità (comunali e regionali) affinché si adoperino a risolvere il problema che si ripete ogni anno senza soluzione di
continuità

Circolo “Angelo Vassallo” – Legambiente Como

IL RAPPORTO MAL’ARIA 2020 COMPLETO

Malaria-di-citta-2020
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Un commento

  1. Giustissimo, perfetto.Iniziamo a controllare QUANTO inquinano i vecchi e penosi BUS di linea.
    Aspetto sfiducioso di sapere quanto inquinamento producono.
    Azz e riazz sostituiamo con i BANCHI A ROTELLE.
    Che pena, che tristezza, che disastro!!!!

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