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Como, chiusure e trasferimenti delle scuole comunali: “Ma le aule speciali che fine faranno? E i soldi Pnrr già spesi?”

Alcuni dei temi più controversi della riorganizzazione delle scuole di Como, con relative chiusure, sono finiti in un’interrogazione depositata dal consigliere comunale di Svolta Civica, Vittorio Nessi.

Il documento parte dalla premessa che il Consiglio Comunale ha già approvato il piano di riorganizzazione che, come noto, prevede

– la ricollocazione della scuola primaria Filippo Corridoni nell’edificio della scuola secondaria Ugo Foscolo e in altre sedi

– la chiusura della scuola primaria di via Brogeda con ricollocazione presso l’edificio di via Interlegno n. 59

– l’accorpamento della scuola dell’infanzia Como Sole nella scuola primaria Aldo Vacchi di via Montelungo

– il trasferimento definitivo della scuola dell’infanzia Sant’Elia nella scuola primaria Severino Gobbi di via Viganò;

Tutti provvedimenti già fortemente contestati anche dal collegio dei docenti e dai consigli di Istituto, che – ribadisce Nessi – “hanno paventato criticità del piano in relazione al sacrificio dei servizi formativi connessi con la riduzione degli spazi e alla sorte degli investimenti scolastici finanziati con PNRR”.

Dunque, ecco le domande specifiche:

A) se la Giunta abbia preso o intenda prendere decisioni sui seguenti punti:

I) se nelle scuole oggetto di chiusure e accorpamenti: verranno mantenute le aule per i bisogni speciali, le aule di musica, le aule di informatica, le aule di arte, le aule di scienze, le aule per chi non frequenta religione e le aule per i progetti educativi degli istituti con specificazione di quelle che verranno mantenute;
II) sulla sorte degli ingenti investimenti in danaro da parte del Comune e grazie ai bandi PNRR e ai fondi europei per la realizzazione di opere e laboratori nelle scuole soppresse e sulla regolamentazione delle responsabilità conseguenti;

B) sui motivi e i criteri in base ai quali Sindaco e Giunta abbiano preso o non abbiano preso i provvedimenti di cui ai punti I e II.

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