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Città dei Balocchi: 2mila piccole querce in dono ai bambini. E da martedì grande mostra Rivarossi al Broletto

Il progetto “regaliAmo l’albero della vita”, nasce con l’intento dare vita a un’iniziativa volta alla tutela dell’ambiente e finalizzate a sensibilizzare in particolare i bambini.

I bambini che hanno visitato oggi e visiteranno domani Città dei Balocchi ricevono in dono – fino a esaurimento scorte – una piantina di cui prendersi cura e poi da interrare nel giardino di casa o in un bosco: una piccola farnia, appartenente alla famiglia delle querce, che una volta cresciuta diventa un albero dal portamento maestoso ed elegante.

 

“RegaliAmo l’albero della vita” mette i piccoli visitatori a contatto con la terra e con la natura e li rende protagonisti di un’iniziativa davvero importante per un’educazione ambientale – ha sottolineato Daniele Brunati, coordinatore generale di Como Città dei Balocchi – è la prima delle diverse proposte “My Life Your Life” legate alla sostenibilità che la manifestazione realizzerà in questa edizione. Perché siamo convinti che dai semplici gesti possiamo lanciare un forte messaggio di speranza per iniziare a cambiare davvero le cose per il nostro mondo”.

E’ un progetto Città dei Balocchi e Acsm Agam, con la collaborazione di Riva 1920 e Rilegno, il consorzio nazionale che si occupa della raccolta, del recupero e del riciclo degli imballaggi di legno.

“Il nostro gruppo vuole essere come un albero che ha le radici ben piantate sul territorio e al territorio stesso restituisce frutti, proponendo iniziative all’insegna dello sviluppo sostenibile – ha sottolineato Nicoletta Molinari, vicepresidente del gruppo Acsm Agam -. È una scelta green, declinata in tutte le nostre attività, che guida anche le tante azioni di sensibilizzazione in tema di ambiente. Il progetto messo a punto con la Città dei Balocchi lancia un altro seme: la donazione degli alberelli costituisce un contributo senz’altro simbolico ma anche pratico, rivolto al presente e al futuro, che guarda alle nuove generazioni non solo come destinatari ma interpreti fondamentali della nuova sensibilità sulle risorse naturali”.

Poi l’appuntamento all’Infopoint del Broletto. Dove presto arriverà un altro evento da non perdere:

“Rivarossi, la fabbrica dei sogni”, Città dei Balocchi celebra infatti il genio e la creatività dell’ingernere comasco Alessandro Rossi, fondatore della famosa Rivarossi e padre del fermodellismo (modellismo ferroviario) italiano.

Inaugurazione martedì, 14 dicembre, alle 16.

Storia della Rivarossi per quei pochi che ancora non la conoscono (dal sito ufficiale):

Rivarossi venne fondata da Alessandro Rossi a Como verso la fine del 1945. Rossi, un giovane ufficiale del Regio Esercito da sempre appassionato di fermodellismo e dei Meccano, dopo gli studi al Politecnico di Milano, riuscì a trasformare il suo hobby nella sua attività lavorativa.

Negli anni Cinquanta, grazie al boom economico e soprattutto ad un  innovativo spirito imprenditoriale, Rivarossi si affermò a livello internazionale con la sua prima partecipazione alla fiera di Norimberga. Gli anni Sessanta rappresentarono l’esplosione commerciale nel mercato americano. Infatti Rivarossi divenne esportatore dell’80% della produzione degli Stati Uniti. Negli anni Novanta Rivarossi acquisì Lima, storica azienda vicentina attiva dal 1955 nel mercato dei modelli ferroviari. 

Nel 2000 le acquisizioni di Arnold, marchio tedesco, e Jouef, marchio francese, portarono alla fondazione di una nuova società: la Lima S.p.A. Cinqua anni più tardi, il gruppo entrò a far parte del colosso britannico Hornby. Una curiosità: Il Meccano, che tanto appassionò Rossi durante la sua infanzia, fu inventato proprio da Hornby.

E poi un viaggio fotografico lungo strade e piazze:

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