Gli abitanti di Albate hanno risposto in massa al secondo incontro promosso da Pd, Avs e Socialisti per capire quale possibile impatto negativo potrà avere la costruzione di un nuovo supermercato nel quartiere.
In Comune infatti è stato depositato un progetto per realizzare, tra via Sant’Antonino e via Canturina, un nuovo punto vendita Iperal.
I timori maggiori sono legati alle caratteristiche dell’intervento e all’inevitabile incremento di auto nella zona. Auto che andrebbero a influire negativamente sulla viabilità e sulla vivibilità del quartiere.
“Non è barattabile l’interesse legittimo di aver un nuovo supermercato con le conseguenze devastanti sulla viabilità, la mobilità dolce, la sicurezza dei pedoni, la qualità stessa della vita nel quartiere in una zona cosi centrale dove alcuni interventi mirati sarebbero comunque necessari (e lo sarebbero da tempo) – spiega Francesco Finizio del PD – Sono state presentate proposte, richieste e un’ipotesi di progetto molto diverso da quello presentato dalla ditta proponente”.
A partire dai 70 parcheggi previsti nel progetto ai quali “secondo noi si dovrebbe poter accedere, qualora si facesse il supermercato, da via Canturina, creando lì l’ingresso e non in via Sant’Antonino come previsto. Ciò renderebbe meno caotica l’area”, spiega Finizio che aggiunge anche come ci sia la volontà di chiedere la creazione di un ingresso pedonale più ampio creando – ovviamente con dimensioni molto più ridotte – una sorta di piccolo spiazzo antistante sullo stile dell’Esselunga di Camerlata.
Tanti i temi sul tavolo che hanno anche portato alla decisione, condivisa, di creare un Comitato per seguire passo dopo passo l’iter del nuovo progetto di supermercato. Un Comitato che dovrà vigilare e che proporrà iniziative come raccolte firme.
Sempre sul supermercato oggi Europa Verde ha diffuso una nota decisamente critica. La pubblichiamo di seguito.
Albate il nuovo supermercato Iperal: traffico, degrado della vita del quartiere e scarsi benefici per i residenti. Il centro di Albate non è il luogo adatto e la soluzione viabilistica proposta è inaccettabile
L’insediamento di un nuovo centro di media distribuzione Iperal nel cuore di Albate solleva gravi preoccupazioni. Le principali criticità riguardano il forte impatto sulla viabilità, l’aumento dell’inquinamento e la perdita dell’identità del quartiere, con scarsi benefici per chi ci vive.
Un supermercato di troppo in un quartiere già congestionato
Il nuovo Iperal, collocato in un’area densamente popolata, attirerà un flusso continuo di clienti da aree limitrofe ed anche traffico che per ora è solo di passaggio, aggravando ulteriormente la già precaria situazione viabilistica. Si stima che il supermercato registrerà un’affluenza giornaliera tra 500 e 1.500 clienti, con picchi fino a 5.000 nei periodi festivi. La viabilità locale, già messa a dura prova, subirà un ulteriore sovraccarico, soprattutto sulla via Canturina e via S. Antonino, dove è previsto l’ingresso alla struttura. Un traffico non solo di auto, ma anche dei mezzi pesanti e della logistica del supermercato. La soluzione proposta, con una rotatoria in prossimità di un semaforo già esistente, rischia di creare un cul-de-sac, con conseguenti ingorghi e disagi per gli automobilisti e i residenti.
Traffico e sicurezza: un problema sottovalutato
Oltre alla congestione, l’aumento del traffico veicolare comporterà un maggiore rischio di incidenti stradali, in particolare nei pressi dell’ingresso del supermercato. Le strade del quartiere, a partire dalla via S.Antonino, non sono progettate per sostenere un volume così elevato di veicoli, con ripercussioni negative anche sulla qualità della vita degli abitanti.
Un impatto ambientale non compensato
L’incremento del traffico porterà inevitabilmente a un aumento delle emissioni di CO2 e dell’inquinamento acustico, con conseguenze dirette sulla qualità dell’aria e sul benessere della popolazione. Il quartiere, soprattutto nei weekend e festivi, rischia di perdere quella tranquillità che oggi caratterizza le sue strade e i suoi spazi verdi.
Il rischio di desertificazione commerciale
Un altro punto critico è la possibile chiusura dei negozi di vicinato, della Cooperativa e dello stesso mercato all’aperto, messi in difficoltà dalla concorrenza del grande distributore. La progressiva perdita di attività locali comporterebbe una riduzione della varietà commerciale e un impoverimento del tessuto economico di Albate, con un quartiere sempre più dipendente da un’unica grande catena.
Non esiste nella convenzione di progetto un impegno per l’assunzione di personale locale e il parcheggio pubblico, previsto come standard urbanistico, sarà regolamentato da Iperal senza vincoli chiari, penalizzando i residenti. Chi si reca abitualmente a fare spesa in auto potrà forse risparmiare un chilometro di strada rispetto oggi (rispetto ai molti supermercati esistenti nel raggio di tre chilometri) e in generale i clienti potranno forse risparmiare qualche euro sulla spesa prodotto e avere più varietà di scelta. Messi sul piatto della bilancia costi e benefici, non ne vale la pena.
Chiediamo un maggiore coinvolgimento della comunità e un ripensamento del progetto
Il processo decisionale finora ha visto un coinvolgimento minimo della cittadinanza. È fondamentale promuovere un incontro istituzionale per accogliere le osservazioni dei residenti e delle realtà sociali e politiche locali. Ed e’ assolutamente necessario un ripensamento delle soluzioni viabilistiche, ambientali e sociali proposte.
Se ad Albate mancano servizi essenziali, la gente va ascoltata e questa esigenza va soddisfatta ma non con un ipermercato su via Antonino che peggiora irreversibilmente la vita del quartiere. Nella zona di Albate sicuramente ci sono aree più idonee.
Elisabetta Patelli per Alleanza Verdi e Sinistra
Chiara Colombo referente Verdi di Albate