Tiene ancora banco l’uscita del sindaco di Como, Alessandro Rapinese, contro la capogruppo dem a Palazzo Cernezzi Patrizia Lissi. Il sindaco si è rivolto così alla consigliera: “Sembra una tabaccaia della Valtellina“. Poi in un video postato dalla Cina dove si trova per impegni istituzionali si è scusato con la Valtellina e le sue tabaccaie: “Ho detto una minchiata” (qui il video). Ma: “Odio il Pd, non mi sta simpatica la Lissi. Non mi scuso col Pd”.
Intanto arrivano nuove, durissime, reazioni. Ecco una Nota di Svolta Civica che abbraccia la questione Lissi, le scuole e il caso dei ciliegi:
Svolta Civica osserva che le fondamentali questioni che impattano sul futuro della città continuano ad essere affrontate senza alcun confronto con i cittadini. Da ultimo con arroganza, superficialità e approssimazione Rapinese ha affrontato il delicato tema delle scuole, il costo dei parcheggi, il futuro dello stadio ed è giunto a definire pazzi i cittadini che protestano per il viale dei ciliegi.
Abbiamo anche assistito all’ennesimo indegno spettacolo del sindaco, che in consiglio comunale ha offeso la consigliera Lissi, coinvolgendo nel dileggio la Valtellina, spettacolo che ci riporta a un problema ormai cronico dell’istituzione cittadina.
Da troppo tempo le sue parole sono insolenti ed indisponenti, ma ancora più grave è il comportamento del Presidente del Consiglio Comunale, Anzaldo, che nel proprio ruolo dovrebbe ricondurre il dibattito entro i limiti della grammatica istituzionale, quindi dell’educazione e del civile rispetto. Al contrario, in ogni occasione Anzaldo consente al sindaco di mortificare l’istituzione di cui dovrebbe tutelare la dignità.
Peggio dello sconcertante atteggiamento sindaco c’è solo quello del presidente del consiglio comunale inadeguato a tutelare il dibattito democratico.
E’ seguito l’intervento della capogruppo della Lega in consiglio comunale, e commissaria cittadina, Elena Negretti:
L’ultima uscita del Sindaco, che ha definito una consigliere di minoranza “una tabaccaia valtellinese” offendendo la stessa e i Valtellinesi è una vergogna. Ma ancora più vergognoso e vile è l’atteggiamento di una maggioranza che cade a pezzi che non ha credibilità ed é fatta di sudditi. Il silenzio totale, anche di fronte all’ennesimo delirio di un Sindaco sempre più staccato dalla realtà e in balia delle sue follie é una grave complicità.
Cos’altro deve accadere perché un sano rigurgito di orgoglio consenta la condanna di questi comportamenti. Consiglieri e assessori prestati alla politica, per volere del sindaco ma che si sono distaccati totalmente dal proprio territorio.