E’ una sorta di mistero – o di sortilegio, forse – quello che grava sul campo comunale di calcio tra via Spartaco e via Pasquale Paoli, a Como. All’apparenza, un terreno di gioco-gioiello appena rifatto, splendente di un verde che più verde non si può grazie anche al manto sintetico di ultima generazione posato sullo storico rettangolo di gioco della città. Un campo calcato da migliaia e migliaia di tacchetti nel corso dei decenni e tutt’ora uno degli impianti centrali per l’attività di tantissime società.
Il rifacimento, almeno per questo primo lotto a cui ne seguirà un secondo per la malconcia palazzina spogliatoi, è costato circa 600mila euro ed è stato materialmente realizzato dalla società siciliana G.O.M. Edilgeneral Srl di Favara, in provincia di Agrigento.
Oddio, più che realizzato si dovrebbe dire ancora in fase di realizzazione a dispetto del fatto che – a uno sguardo veloce – l’occhio potrebbe essere ingannato dall’apparenza di un’opera pressoché finita e pure da diverso tempo. Basti pensa che noi stessi davamo conto della fine ormai imminente del cantiere nello scorso mese di agosto, giorno 24 per l’esattezza. Eppure…
Eppure non un solo scarpino ha calcato i nuovi fili sintetici, nonostante i lavori – formalmente appaltati da gennaio 2024, in realtà iniziati concretamente a marzo – si sarebbero dovuti conclude già il 15 giugno. Ma facciamo pure settembre, se vogliamo seguire lo slittamento dei tempi iniziali in maniera pedissequa e tenere pure conto delle diverse settimane di pioggia di inizio autunno.
Comunque, nonostante tutti questi calcoli generosi, ancora oggi – e la fine del 2024 è vicina – nessuno sa esattamente quando si terrà la prima partita tra via Spartaco e via Paoli. In termini tecnici e burocratici, quella è ancora area di cantiere e il campo non è stato formalmente riconsegnato né tanto meno, figuriamoci, omologato. I motivi di tanto ritardo? Abbastanza misteriosi.
Si narra di vacanze particolarmente lunghe dell’azienda tra la fine di luglio e i primi di ottobre, con una ripresa delle ultime lavorazioni comunque non condotte al ritmo da Formula 1 anche successivamente. Pare vi sia un problema per la mancanza di un metro e mezzo di ringhiera su un tratto di rampa in pendenza, sempre che – nel caso fosse vero -possa essere veramente un problema un metro e mezzo di parapetto mancante dietro la porta, lato spogliatoi.
Si mormora di trattative ancora in corso per concessioni e contratti tra amministrazione e società. Insomma, tante potenziali piccole cose ma nessuna irrisolvibile (mentre la superficie dovrebbe essere usata rapidamente per garantirne un giusto assestamento). Eppure lo stallo non si sblocca, al di là delle rassicurazioni via tv del sindaco Alessandro Rapinese, che in più occasioni ha parlato giusto di qualche dettaglio ancora da sistemare e poi via a suon di gol. E invece alla fine le squadre e società sono ancora in giro per mezza provincia, da Fino Mornasco a Casnate, possibilmente ben ammassate in spazi angusti e con maggiori costi a carico, pur di elemosinare ore-pallone. E sempre aspettando che il mistero di via Spartaco prima o poi si risolva. Perché finora, su quel bellissimo finto prato verde, soltanto Kafka, in un’atmosfera vagamente surreale, continua a segnare gol a raffica.