Un vero e proprio fiume in piena. Sono bastati pochi minuti di intense piogge, quelle che si sono riversate in mattinata sulla città per trasformare il lungolago – e non solo – in un tratto di strada “navigabile”.
E così da piazza Cavour in poi l’acqua ha di nuovo invaso le carreggiate rendendo difficoltosa la circolazione e facendo sorgere nuovamente una domanda che in tanti si sono fatti nelle ultime settimane: ma il sistema idraulico necessario per far funzionare le pompe collegate alle vasche sotto la passeggiata, che dovrebbero raccogliere l’acqua del lago in caso di livello alto evitando la fuoriuscita dai tombini, erano in funzione?
Domande che in molti si sono posti con una certa sorpresa dopo aver visto come, dopo poco meno di un’ora dallo stop alle piogge, l’acqua che prima invadeva la strada si era praticamente ritirata quasi per intero.
Ebbene la risposta è no, le pompe sul lungolago non sono in azione. A confermarlo il sempre disponibile Rup del cantiere paratie, l’ingegnere Alessandro Caloisi (Aria S.p.a) che fornisce anche una possibile spiegazione. “Il lago era basso quindi penso che l’acqua arrivata ne abbia determinato una salita modesta. Stiamo comunque procedendo con i collaudi di tutto il sistema”.
Per l’operatività dunque bisognerà attendere ancora e sperare nel meteo.
Intanto le abbondanti piogge di questa mattina hanno causato allagamenti in alcune delle strutture di Asst Lariana, provocando danni ma senza alcuna ripercussione sui pazienti ricoverati.
I disagi, in particolare, hanno interessato l’ospedale Sant’Anna a San Fermo della Battaglia e l’ospedale Sant’Antonio Abate a Cantù. Nel presidio di via Ravona l’acqua dal livello stradale è entrata nel Pronto Soccorso allagando i pavimenti del Pronto Soccorso generale e alcune sale nell’area della Medicina d’urgenza.
I tecnici e gli addetti delle pulizie sono prontamente intervenuti e la situazione è tornata alla normalità in tempi brevi. Sempre a San Fermo nell’area del Blocco operatorio si sono verificate alcune infiltrazioni dai pannelli del controsoffitto. Anche in questo caso gli interventi di ripristino sono già stati effettuati.
Le maggiori criticità si sono registrate a Cantù dove le infiltrazioni d’acqua hanno interessato i soffitti di alcune aree. La situazione più critica e che richiederà almeno una settimana di lavori si è verificata nell’area della PMA (Procreazione medicalmente assistita) dove l’abbondante acqua che si è infiltrata nel controsoffitto ha compromesso in modo irreparabile il cartongesso.
Le attività previste nei prossimi giorni saranno rimodulate e verranno utilizzate altre aree per non rinviare gli interventi programmati evitando disagi alle pazienti. Nel reparto di Pediatria è stato necessario chiudere un bagno per la fuoriuscita di acqua ma le stanze di degenza non hanno subito alcun danno. Nella Rianimazione, infine, si sono verificate infiltrazioni dal sottotetto e in via precauzionale si è provveduto a chiudere un posto letto.