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Como, ennesima rivoluzione negli uffici in Comune: cancellate 22 posizioni di vertice. “Saputo solo all’ultimo”

Clamorosa, ennesima, rivoluzione per l’assetto del Comune di Como. Con un documento approvato prima ancora del confronto di prassi con i sindacati, il sindaco Alessandro Rapinese ha varato una serie di cambiamenti radicali al cosiddetto funzionigramma di Palazzo Cernezzi. Ma un tema spicca su tutti e sta già suscitando malumori per impatto e ancor più tempistica.

In un colpo solo, infatti, il primo cittadino – che è anche assessore al Personale – ha cancellato ben 22 posizioni di elevata qualificazioni (le ex posizioni organizzative), ovvero quelle figure cruciali in ogni amministrazione, con ruoli specifici che per l’appunto richiedono elevate responsabilità di risultato e gestione, affidati a personale non dirigenziale di categorie superiori per svolgere funzioni direttive o di particolare complessità. E se è vero che si tratta di incarichi temporanei, fiduciari e conferiti dai dirigenti, il provvedimento di cancellarne 22 in un colpo solo – con anche le relative indennità aggiuntive tra i 7 e i 9mila lordi annui – ha pochi precedenti.

I settori colpiti dalla ‘falciata’ sono praticamente tutti: dagli affari generali, ai musei, dalla biblioteca al patrimonio, dai servizi sociali (ben 3), al settore opere pubbliche (5), fino a urbanistica ed edilizia privata.

A coronare il tutto, il provvedimento lampo, a dispetto di una riunione apposita convocata con le organizzazioni sindacali il prossimo 10 settembre (mentre le revoche effettive degli interessati dovranno avvenire entro il 15).

“La tempistica, come già accaduto anche in altre occasioni, lascia perplessi – commenta Stefano Macrì della Fp Cgil di Como – E’ stato deciso e attuato tutto con preavvisi minimi o quasi inesistenti. Il 10 settembre ci saremmo dovuti incontrare per discuterne e invece ci vedremo davanti al fatto compiuto, senza contare che tutto ciò che è stato diffuso è stata una semplice informativa all’ultimo. Nessuno discute la legittimità degli atti, ma per l’impatto che potrà avere ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso, per di più tutti andavano a naturale scadenza a dicembre”.

“Come se non bastasse – conclude Macrì – sono state riorganizzate le aree dell’amministrazione ma non risultano ancora assegnati i dirigenti. Cosa accadrà ora? Potremo saperlo soltanto il 10 settembre”.

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