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Como: “Feriti e morti, ora serve il reato di omicidio sul lavoro. La mattanza va fermata”

“Non c’è pace nel mondo del lavoro soprattutto per i lavoratori che escono di casa e non sanno se vi faranno ritorno. Una frase che appare forte e magari anche molto retorica, ma che consegna la dimensione di un fenomeno inarrestabile. In Lombardia negli ultimi 4 giorni ci sono stati altri due decessi”, così fa sapere la Uil Lombardia.

E poi viene precisato: “E il territorio lariano non è immune da questa mattanza. Nel primo semestre del 2024, rispetto al periodo gennaio-giugno 2023 nella sola provincia di Como si sono registrati 235 infortuni in più. Sul territorio sono ben 3214 le denunce di infortunio nel comasco e 2091 quelle nel lecchese (che comunque fa segnare un -37 rispetto al 2023). Tre sono invece le denunce con esito mortale nei primi 6 mesi dell’anno nel Lecchese (+300% rispetto al 2023) e 2 nel Comasco (contro le 5 di gennaio-giugno 2023).Ed è proprio davanti a questi numeri che nascondono storie con volti, nomi e famiglie che la UIL si è posta una serie di domande e interrogativi partendo proprio dalla segreteria regionale così come sui territori”.

Sottolinea poi il coordinatore Uil Lario Dario Esposito “Come ha evidenziato il segretario generale Uil Lombardia Enrico Vizza  dal 21 al 25 ottobre si terrà la settimana Europea per salute e sicurezza e ci troveremo davanti per l’ennesima volta a vetrine, seminari, propaganda e passarelle politiche, senza la presenza dei lavoratori. Vedremo tante foto e assisteremo a tanta propaganda. Per questo crediamo che anche dal sindacato serva una riflessione per rafforzare l’azione che sembra mancare e sui ci interroghiamo sui perché. Forse per il profitto al primo posto? Per una mancata valorizzazione dei protocolli? E’ necessario rafforzare il ruolo degli RLS aziendali e degli RLST Confederali e di Categoria? Attraverso Webinar, Convegni, momenti formativi, docenze nelle aziende, corsi lunghi e brevi, quanti lavoratori riusciamo a raggiungere? Riusciamo ad andare nelle aziende a parlare e a farci comprendere da tutti i lavoratori o solo da una minima parte? Gli Enti Bilaterali previsti dalla contrattazione, riescono ad esercitare fino in fondo la loro funzione? E le associazioni datoriali dove sono?”.

Domande che il coordinatore Uil si pone, dicendosi pronto con le categorie a costituirsi parte civile nei processi per infortunio. “Forti dalla campagna #ZeroMortiSulLavoro – continua Esposito– la Uil, da tempo, chiede una procura speciale e il reato di omicidio sul lavoro. E lo ribadiamo. Sono una richiesta che continuiamo a fare insieme a maggiori assunzioni di ispettori per avere più controlli nelle aziende. E se questo non basta siamo pronti a costituirci parte civile, insieme alla categorie, nei processi per infortunio. Morire sul lavoro o rimanere offeso per un infortunio sono tragedie che vanno fermate. E noi come Uil ricordiamo sempre che nel momento in cui capita un incidente il lavoratore deve essere assistito da subito attraverso tutti gli enti e servizi promossi anche dal Sindacato con il sistema tutela, assistenza e indennizzi. E’ importante che vengano attivati i nostri sportelli e i nostri servizi”.

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