Chi credeva che il capitolo comasco di Fridays For Future si fosse concluso, effimero, con gli scioperi per il clima di questa primavera, dovrà ravvedersi.
Il gruppo ambientalista, che trae la propria origine dal movimento ecologista mondiale lanciato dall’attivista svedese Greta Thunberg, ritorna all’attacco con un “bike strike” fissato per il 20 di luglio.
FRIDAYS FOR FUTURE: TUTTE LE CRONACHE
La biciclettata di protesta è stata lanciata per chiedere lo sblocco e la realizzazione del tratto comasco del progetto Eurovelo5, una pista ciclopedonale europea che collegherebbe Londra a Brindisi.
La realizzazione del progetto ha incontrato la netta resistenza commercianti del Mercato Coperto di via Mentana – dove la ciclabile dovrebbe passare – che non vogliono vedere rimossi i parcheggi utilizzati dai clienti; stalli minacciati dall’ultimazione dell’opera.
Chi ha seguito la cronaca della manifestazione per il clima di maggio, si ricorderà l’acceso dibattito, ripreso in video da ComoZero, tra un manifestante e uno dei venditori del mercato, proprio su questo tema.
Il bike strike è motivato dal rischio che i ritardi accumulati possano far svanire i finanziamenti europei pari a 1,35 milioni di euro messi a disposizione per la realizzazione dell’opera, qualora non venissero utilizzati entro il 2020.
La realizzazione del tratto comasco di Eurovelo5 è una delle richieste più urgenti che il gruppo ha sottoposto all’assessore all’Ambiente, Marco Galli, per poter porre contrastare, almeno a livello locale, le emissioni di Co2, incoraggiando l’uso della bicicletta.
Il bike strike comincerà dal Monumento ai Caduti, sabato 20 luglio alle 15.30. Seguirà poi, domenica 21, una giornata di dibattito e informazione sulle cause che spingono il movimento Fridays For Future a protestare per ottenere l’implementazione di politiche più radicali per combattere l’emergenza climatica mondiale.
Di seguito pubblichiamo il comunicato relativo al Bike Strike, nella sua interezza.
APPELLO PER LA REALIZZAZIONE DELLA DORSALE CICLOPEDONALE DI COMO
La realizzazione del percorso ciclopedonale che attraverserà Como (dorsale urbana della via dei Pellegrini PCIR5 e sue diramazioni) è parte integrante di EUROVELO5.EUROVELO5 è un progetto europeo che unisce Londra a Brindisi, attraverso una tratta ciclopedonale di circa 3000 Km, comprendente sei Stati: Regno Unito, Francia, Belgio, Lussemburgo, Svizzera e Italia.
La città di Como può ricoprire un ruolo essenziale per questo progetto; data la posizione strategica al confine tra Italia e Svizzera, permette l’accesso ai diversi Paesi interessati dai percorsi EUROVELO. ( https://www.bikeitalia.it/itinerari-eurovelo/ )
La realizzazione della ciclopedonale consentirebbe un incremento della
mobilità sostenibile facilitando l’utilizzo integrato dei mezzi di trasporto alternativi all’automobile (bicicletta-treno-autobus-battello, ecc.), e creerebbe facili collegamenti tra paese e paese, tra città e città, tra Stato e Stato.Il programma operativo regionale FESR 2014-2020 della Regione Lombardia, sottoscritto dal Comune di Como in data 23 dicembre 2016, vede come contributo economico al progetto da fondi europei una cifra pari a € 1.348.365,15 a fronte del costo totale stimato di € 2.494.679,92.
Per usufruire di questi fondi però è necessario ultimare i lavori entro il 2020, da qui il nostro appello: la realizzazione della pista ciclopedonale a Como pare bloccata, nel secondo lotto, a causa della necessità di spostare una quarantina di posti auto presenti in una delle vie che dovrebbe ospitare il suo passaggio. A questo si oppongono principalmente alcuni commercianti della zona, per paura di perdere clienti. In un’area, fra l’altro, già servita nelle due vie adiacenti da parcheggi pubblici capienti.
Pensiamo che sia inaccettabile che siano poche persone a decidere su una questione che interessa non solo loro, non solo i comaschi, non solo gli italiani, ma tutti i cittadini europei: fare parte di una rete di mobilità sostenibile che unisce l’Europa è per Como una grande opportunità, sia a livello di qualità della vita quotidiana dei suoi abitanti, sia a livello turistico.
Pensiamo che chi si oppone alla realizzazione abbia frainteso e non compreso a pieno le opportunità che la ciclopedonale darebbe loro, come dimostrato da vari studi internazionali (le ciclopedonali, ove realizzate, aumentano le redditività delle aree e il lavoro per gli operatori di diversi settori).
Come cittadini sentiamo la necessità di avere la possibilità di spostarci in maniera alternativa, sicura e sostenibile, quindi questo progetto sarebbe per noi un grande cambiamento positivo per quelle che sono le nostre abitudini quotidiane e per la nostra salute: più biciclette significa meno automobili, aria più pulita, meno morti sulle strade, più sicurezza.
Ma quello che più ci importa è di essere connessi attraverso questa mobilità ad altri cittadini del mondo come noi.
Si presenta per quasi l’intera Europa una possibilità straordinaria e non abbiamo intenzione di essere noi i fautori dell’incompletezza della ciclopedonale, non noi cittadini; al contrario vogliamo dare il nostro supporto perché è nei nostri diritti, ed è un diritto di tutti i cittadini del mondo; vogliamo mandare un messaggio forte e chiaro a questa amministrazione, che si preoccupa più di pochi esercenti che del benessere della popolazione, non solo comasca.
Proprio per questo vorremmo portare avanti la lotta oltre i confini della città, oltre la nazione; questo è un appello in cui vi invitiamo ad unirci per un obiettivo comune, non riguarda una piccola città. Coinvolge l’Europa.
L’appello è rivolto a tutti e tutte, in bicicletta, a piedi, skateboard, monociclo, carrozzina, passeggino: c’è spazio per tutti!
NOI NON BLOCCHIAMO IL TRAFFICO.. NOI SIAMO IL TRAFFICO
2 Commenti
Spero solo che la manifestazione non diventi un circo ambulante, lesivo per l’immagine dei ciclisti che fruirebbero delle ciclabili…
Approvo, togliere i posteggi e fare le piste ciclabili è una necessità di salvaguardia per l’ambiente. La mobilità sostenibile è il futuro per i nostri figli.