Il quotidiano comasco La Provincia ha raccontato, con Sergio Baccilieri, come i nidi comunali abbiano ancora problemi. Nell’articolo (qui integrale) viene spiegato: “Manca il personale degli asili nido, niente iscrizioni a novembre. Così stanno rispondendo gli uffici di Palazzo Cernezzi alle domande dei genitori che hanno dei bambini da inserire nei nidi pubblici a gennaio”. Così, evidenzia ancora il quotidiano: “Il suggerimento dato alle famiglie è di rivolgersi all’asilo nido di Lora, dove ci sono ancora due posti disponibili. Si tratta però di un servizio esternalizzato, gestito da privati, con tariffe e servizi diversi”. E infine viene ricordato come: “Senza la finestra delle iscrizioni di fine anno è impossibile sapere quante famiglie sono rimaste escluse dal servizio pubblico, perché non sarà formata una graduatoria. Il mese scorso, durante una conferenza stampa, il sindaco Alessandro Rapinese aveva spiegato che la lista d’attesa contava quest’anno solo otto domande, tutte provenienti da fuori città”.
Dopo questa notizia interviene il Pd di Como, con una dura nota:
È passato solo poco più di un mese. Quaranta giorni sono bastati a cambiare completamente lo scenario che il sindaco Alessandro Rapinese e l’assessore Nicoletta Roperto avevano con così tanto orgoglio delineato all’inizio di settembre. Alla vigilia del nuovo anno, il primo cittadino aveva sbandierato fiero l’efficacia dei suoi metodi, che avevano consentito di azzerare completamente le liste d’attesa, quantomeno per i residenti in città. Ebbene, a quanto pare la notizia del giorno è le liste d’attesa ci sono e riguardano pure famiglie di Como” dichiarano i Consiglieri comunali del PD Eleonora Galli, Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Stefano Legnani.“Non solo: sempre a inizio settembre, Roperto dichiarava che l’Amministrazione aveva provveduto a un importante efficientamento del personale. Scopriamo oggi, invece, che la finestra di iscrizioni prevista per novembre non aprirà perché (udite udite) mancano educatori. Crediamo sia dovere del Comune fare in modo che i propri cittadini non siano costretti a fare gli straordinari per pagare le rette di strutture private e che non sia possibile liquidarli affermando semplicemente che erano già stati avvisati dopo l’approvazione del nuovo regolamento. Piuttosto che continuare a lodarsi, l’Amministrazione pensi seriamente a come può venire incontro, in tempi brevi, alle famiglie rimaste escluse dal servizio”.“Il regolamento citato, per di più, presenta una grossa assurdità: la domanda d’iscrizione a novembre può essere presentata solo qualora al 31 ottobre sia stata esaurita la lista d’attesa e ci sia almeno un posto libero. Quindi, se tale condizione non si verifica, ma il posto si libera il 2 novembre, non potrà più essere presentata domanda fino ad aprile e quel posto resterà libero. Come PD, avevamo proposto un emendamento che prevedeva la possibilità di presentare domanda d’iscrizione nei primi 15 giorni di novembre, per la copertura di eventuali posti rimasti liberi dopo il 31 ottobre. Chiaramente, come sempre, è stato bocciato dall’Amministrazione delle porte chiuse” concludono.