I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Lorenzo Cantaluppi e Tony Tufano chiedono chiarezza al sindaco di Como Alessandro Rapinese sul futuro di Como Servizi Urbani, la società controllata da Palazzo Cernezzi che si occupa di parcheggi, porti, impianti sportivi e altri servizi.
“In questi giorni – scrivono – stiamo ricevendo numerose segnalazioni e richieste di chiarimento sulla situazione di Como Servizi Urbani, la società in house del Comune che da anni gestisce servizi essenziali come autosili, aree di sosta, porti, illuminazione votiva e diversi impianti sportivi. È un tema che sta emergendo con crescente preoccupazione perché ci avviciniamo rapidamente al 31 dicembre 2025, data in cui scadrà l’Accordo Quadro che regola i rapporti tra il Comune e CSU, senza che l’amministrazione abbia ancora comunicato quale direzione intenda prendere”.
Come già annunciato, in effetti, le strutture sportive sono destinate a una gestione esterna.
“Una decisione rilevante, che modifica in modo significativo il perimetro operativo della società e che avrebbe richiesto, quantomeno, una comunicazione chiara, tempestiva e trasparente nei confronti dei cittadini e soprattutto dei lavoratori coinvolti – proseguono Cantaluppi e Tufano – Perché questo è il punto: non stiamo parlando di un dettaglio amministrativo, ma del futuro di una società che conta decine di dipendenti e che ogni giorno garantisce continuità, presidio e qualità in servizi che incidono direttamente sulla vita dei comaschi. Parliamo di uomini e donne che permettono alla città di funzionare: assicurano la fruibilità dei parcheggi, gestiscono gli impianti sportivi, presidiano i porti, intervengono sulle linee di illuminazione votiva. Professionalità che non si improvvisano, che non possono essere disperse e che meritano rispetto e certezze”.
Il problema sottolineato è che “alla data di oggi, non esiste alcun documento, alcun indirizzo politico, alcuna dichiarazione ufficiale che indichi come l’amministrazione intenda procedere dal 1° gennaio. Non sappiamo quale sarà l’impatto dello scorporo degli impianti sportivi, né come verrà ridisegnato il profilo di CSU dopo una decisione di questa portata. Non sappiamo se verrà garantita la continuità occupazionale nelle forme previste dalla legge, né quali saranno i nuovi assetti gestionali dei servizi rimanenti. Un’incertezza che si trascina ormai da mesi e che genera un clima difficile sia dal punto di vista umano sia da quello operativo: i lavoratori non sanno che cosa li attende, le famiglie non possono programmare nulla e la città rischia di trovarsi alla vigilia del nuovo anno con un pezzo fondamentale dei servizi pubblici sospeso in un limbo”.
In merito alle recenti novità della sosta, Fdi afferma che “appare infatti impossibile non osservare che, mentre si innalza in modo significativo il costo per gli utenti, rimane del tutto oscura la destinazione futura del servizio. Quando si interviene su un servizio pubblico così delicato, sarebbe doveroso spiegare contestualmente quale visione si ha per quel settore e per la società che lo gestisce. Perché gli aumenti tariffari possono essere discussi sul piano politico, ma diventano ancora più difficili da comprendere se inseriti in un contesto in cui il perimetro di CSU viene modificato e il futuro della gestione resta incerto”.
“È quindi legittimo chiedersi – e lo facciamo con spirito costruttivo – perché, mentre non è ancora chiaro che cosa accadrà dopo il 31 dicembre, vengano aumentati i prezzi dei parcheggi e si incrementino i ricavi del settore: siamo di fronte a un semplice adeguamento o a una scelta funzionale alla ridefinizione della società? E soprattutto: qual è oggi la strategia complessiva dell’amministrazione su CSU?”, proseguono Cantaluppi e Tufano.
In conclusione, gli esponenti di FdI ribadiscono “senza polemiche ma con fermezza, che la città ha diritto di sapere quali siano le intenzioni dell’amministrazione. Lo devono i lavoratori, che meritano rispetto e certezze sul loro eventuale reimpiego – sul quale, a nostro avviso, non possono esserci dubbi. Lo devono i cittadini, che pagano servizi sempre più costosi e hanno diritto alla massima trasparenza. Lo richiede la responsabilità istituzionale verso un’azienda pubblica che rappresenta un patrimonio della città. Como merita chiarezza, programmazione e stabilità. Come Fratelli d’Italia continueremo a chiedere che l’amministrazione esca dal silenzio e indichi finalmente in modo trasparente che cosa intende fare di Como Servizi Urbani, perché il futuro dei servizi pubblici e delle persone che li garantiscono non può essere lasciato in sospeso fino all’ultimo giorno”.