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Como, il Comune vince il ricorso al Tar per i giardini a lago. Prima gioia Annoni: “Ora avanti”

Prima buona notizia per il neoassessore al verde di Palazzo Cernezzi, Paolo Annoni. Il Comune di Como, infatti, ha vinto il ricorso al Tar sulla gara dei giardini a lago. Il ricorso della seconda azienda esclusa chiedeva di annullare l’aggiudicazione di aggiornamento del progetto definitivo, progetto esecutivo, direzione lavori e coordinamento per la sicurezza.

A oggi, dunque, risulta vincitore il raggruppamento temporaneo di professionisti (RTP) in cui è presente A.P.S. Srl società “spin off” dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Secondo l’escluso dall’assegnazione che ha presentato ricorso, Aps non avrebbe potuto partecipare alla gara in veste di “soggetto imprenditoriale” visto che l’Università è un’istituzione. Il Tar il 20 ottobre, sentenza depositata (che se volete vi mando) ha detto invece che anche la società spin off dell’Università ha diritto a partecipare. Si tratta di una sentenza che a suo modo fa giurisprudenza. La prima contro una spin off universitaria.

“Gli uffici del settore, coordinati dalla dirigente Rossana Tosetti, con l’architetto Maria Emanuela Pellizzone e il geometra Giuseppe Mastrandrea mi hanno dato con grande gioia la notizia della vittoria al Tar – commenta Annoni – Finalmente una bella notizia, vien da dire”.

“Ringrazio l’ufficio legale e il nostro personale del settore Giardini per il lavoro svolto. Credo che il futuro dei giardini a lago stia a cuore a tutti. Sono contento per il sindaco e per tutta la giunta. In questa prima settimana da assessore sono stato testimone ogni giorno dell’impegno e della lotta dell’amministrazione e del personale comunale contro la grande burocrazia necessaria per portare avanti le opere – conclude il neoassessore – Il ricorso metteva di fatto a rischio tutto l’iter per arrivare al nuovo polmone verde del centro di Como, un luogo per bambini e famiglie, con tanti giochi in piena sicurezza. Ora però, avanti a lavorare. Non chiedetemi annunci o date di prime pietre, non è mia abitudine farne. Parleremo con i fatti”.

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