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Como, il trio dell’Esselunga: la donna paga una bevanda ma nello zaino ha 1.100 euro di merce

Nel pomeriggio del 10 dicembre le volanti della Polizia di Stato sono state inviate presso il supermercato Esselunga di Camerlata, poiché l’addetto alla sicurezza aveva fermato una donna responsabile del furto di svariata merce. Gli agenti, giunti sul posto, hanno preso contatti con il responsabile dell’ipermercato il quale ha raccontato loro di aver notato entrare, poco prima, due donne e un uomo che aveva riconosciuto, dall’analisi dei filmati della videosorveglianza, quali responsabili di ulteriori furti consumati le settimane precedenti.

Visti entrare assieme, i tre erano stati pertanto sorvegliati a vista dal personale del servizio antitaccheggio, che aveva potuto notare che una sola delle donne aveva riempito il suo zaino di varia merce. I tre avevano poi guadagnato l’uscita dalle casse pagando soltanto una bevanda. Una volta bloccati dalla sicurezza, una delle due donne e l’uomo erano riusciti ad allontanarsi dal supermercato, mentre la complice con la merce era stata fermata e trattenuta fino all’arrivo della polizia.

I poliziotti, ricostruita l’intera vicenda, hanno accertato che nello zaino erano riposti rasoi elettrici e ricambi per gli stessi, per un valore di circa 1180 euro, immediatamente restituiti al supermercato. La fermata, una 35enne rumena residente a Milano, con svariati precedenti penali è stata accompagnata in Questura.

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Qui i poliziotti hanno informato il P.M. di turno elencando gli elementi di reato a carico della 35enne, documentati dalle immagini della videosorveglianza e dalla denuncia del responsabile di Esselunga. Il magistrato ha pertanto disposto di trattenere la donna nelle camere di sicurezza della Questura in attesa del processo per direttissima.

 

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4 Commenti

    1. Poco sopra il suo commento, troverà un link al tag “Esselunga”; cliccandoci sopra scoprirà tutti gli articoli riguardanti altri furti: non voglio rovinarle la suspence, ma forse si stupirà trovando autori autoctoni: un 31enne canturino, un 48enne comasco, un 51enne sempre comasco (oltre non sono andato…)

    1. Così, per un periodo deciso un po’ a sentimento, in base al gusto dei carcerieri?
      Esistono norme e giudici per valutare cosa sia meglio (e legittimo) per la collettività e l’imputato; inoltre visto il forte sovraffollamento delle carceri direi che l’ultima cosa di cui si abbia bisogno sia quella di affollarle ulteriormente di taccheggiatori.

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