Evidentemente le perplessità – espresse in primis dall’assessore al Bilancio, Adriano Caldara – sono state risolte. Il problema si è posto qualche giorno durante una giunta in Comune a Como intorno a una delibera, presentata dall’assessore ai Servizi Scolastici, Amelia Locatelli. Documento che prevede, come ogni anno (dal 1994) una coorganizzazione, con patrocinio, tra Palazzo Cernezzi e Intercultura a sostegno degli eventi imbastiti dal sodalizio per promuovere le proprie attività.
Caldara ha chiesto chiarimenti. In sostanza, ha detto , “siamo sicuri che InterCultura non agisca a scopo di lucro? Perché sostenere questa associazione quando ve ne sono molte che operano con lo stesso obiettivo?”.
Il primo quesito è stato giudicato legittimo. Al secondo è stata offerta un’unica risposta: “Perché non lo hanno chiesto”. Così sono stati chiesti chiarimenti, tradotti in un’ampia lettura dello statuto di Intercultura. Poi però un’ulteriore perplessità, è stata evidenziata dal responsabile dei conti di Palazzo: “Intercultura persegue una linea politica diversa dalla nostra?” (qui i dettagli).
La vicenda è approdata poi in consiglio comunale con lo schieramento bipartisan Traglio-Maesani (SvoltaCivica, Fratelli d’Italia) in favore del sodalizio (qui), preceduto da una durissima nota di Elisabetta Patelli, dei Verdi (qui). In aula poi ha preso la parola Locatelli che, confermando di fatto le indiscrezioni, ha parlato di “sensibilità diverse”, stessa posizione espressa dal collega Marco Butti nella sua newsletter.
Tutto risolto. Pochi minuti fa è arrivato l’elenco delle delibere approvate oggi pomeriggio dall’esecutivo dove si trova tra le tante: Collaborazione con il centro Intercultura di Como per la presentazione e la divulgazione dei programmi anno 2018. Approvata all’unanimità. Molto rumore, insomma, per nulla.