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Como, la Cgil: “Carenza di personale nel turismo? Il reddito di cittadinanza non c’entra, la qualità dei contratti sì”

Le assunzioni nel settore della ristorazione e alberghiero sono in netto aumento. La tendenza è emersa dalla conferenza organizzata alla sede della Cgil di Como, organizzata da Filcams (Federazione italiana lavoratori commercio, albergo, mensa e servizi), in base ai dati emersi da uno studio dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Como e Lecco.

Il dato principale: all’inizio del 2016 gli addetti nel settore turistico nella provincia di Como erano 14.876, mentre alla fine del 2021 erano 17.472.

Presenti alla conferenza Fabrizio Cavalli, segretario provinciale Filcams e Umberto Colombo, segretario di Cgil Como e segretaria organizzativa Cgil Como Lorena Panzeri.

“L’incontro di oggi vuole essere un po’ un risposta alla narrazione che si sta facendo sulla mancanza di giovani e lavoratori nel mondo del turismo – esordisce Cavalli –  Il problema della carenza di personale non nasce né dalla situazione compromessa di oggi né dal il reddito di cittadinanza. Nei dati si vede come negli ultimi 5 anni il numero di occupati sia decisamente cresciuto. Il lago sta funzionando bene come attività e c’è bisogno di occupazione”.

Emergono comunque alcune critiche al mondo del turismo: “Pensando alla qualità dell’occupazione, è un po’ che contestiamo una serie di elementi. Ad esempio nella ristorazione abbiamo i soliti problemi di sempre: contratti part time e che invece poi si rivelano full time, lavoro in nero, straordinari non retribuiti, contratti poco pagati rispetto alle ore che vengono fatte. Per quanto riguarda invece gli alberghi è diverso. Ci sono dei comparti all’interno delle strutture in cui gli orari di lavoro vengono sforati, se ad esempio i clienti non se vanno o il servizio dura più a lungo del previsto. In genere c’è qualche problema sullo straordinario, che spesso non vengono pagati e sono inclusi nella paga”

Le conseguenze così, secondo il segretario provinciale Filcams, si possono ripercuotere non solo sul lavoratore: “Nel turismo la qualità del servizio che viene dato dal lato umano del dipendente è molto importante. Bisogna iniziare a ragionare sulla qualità del lavoro, per far avvicinare le persone a questi tipi di mestiere. Dobbiamo aprire un tavolo di contrattazione con associazioni di albergatori e ristoratori per ragionare su questi temi: condizione di lavoro e termini economici. Si parla spesso di destagionalizzazione sul nostro territorio, ma poi i dipendenti nel periodo invernale non possono fare esperienze altrove per poi riportare l’esperienza accumulata qui d’estate. I servizi alla persona sono adeguati oggi all’organizzazione stagionale del lavoro? Per noi no”.

Ha preso poi la parola il segretario della Cgil, Umberto Colombo: “Il settore del turismo è trainante in provincia di Como, basti vedere i dati sulle assunzioni. Noi non partecipiamo alla stucchevole polemica reddito di cittadinanza, bisogna certamente colpire furbetti, ma è uno strumento per combattere la povertà, che è in aumento anche a Como. Come Cgil vogliamo affrontare chi fa nero e fa concorrenza sleale agli imprenditori. Chiediamo che associazioni e istituzioni facciano lavoro serio di questi temi. Abbiamo la necessità di confrontarci anche con altre categorie su questi temi. Como ha delle opportunità che altri non hanno: siamo vicini a Milano, ad aeroporti, e abbiamo a disposizione dei finanziamenti mai visti con il Pnrr”. 

Chiude gli interventi Lorenza Panzeri: “”Per stare il più vicino possibile ai lavoratori del comparto, raddoppieremo le ore dei nostri servizi Caaf e Inca sul Lago. Abbiamo in programma un ampliamento degli spazi, assumendo persone del territorio, e cominceremo ad andare direttamente negli alberghi per fornire i servizi e l’assistenza fiscale”.

Ecco lo studio completo:

Dati
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Un commento

  1. Cominciamo col negare il reddito di cittadinanza a chi rifiuta il lavoro e verifichiamo compiutamente che quelli che lo ricevono ne abbiano veramente diritto.

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