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“Como, la chiusura delle scuole è inaccettabile, basta decisioni che ricadono sui cittadini prese senza dialogo”

Anche i sindacati si schierano contro la decisione del sindaco di Como Alessandro Rapinese e dell’assessore Nicoletta Roperto di chiudere la scuola Corridoni di via Sinigaglia (domani peraltro è in programma la prima mobilitazione).

Ecco una nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil:

 CGIL Como, CISL dei Laghi, UIL del Lario, unitamente alle organizzazioni sindacali di categoria FLC CGIL, CISL scuola dei Laghi e UIL scuola Como, esprimono ancora una volta ferma contrarietà al progetto di riorganizzazione della rete scolastica avviato dal Comune di Como.

Il Comune, in aggiunta alla comunicazione dello scorso anno di chiusura di 6 plessi scolastici a Como, ha comunicato pochi giorni fa l’intenzione di ricollocare la primaria “Corridoni” per l’anno scolastico 2026\2027, smembrando il plesso scolastico e di fatto procedendo alla chiusura dell’immobile di via Sinigaglia.

L’inverno demografico sarebbe la motivazione che spinge ufficialmente l’amministrazione comunale a prendere la decisione di chiudere via Corridoni, ma i comaschi sono consapevoli dell’importante interesse immobiliare esistente sullo stabile in zona stadio, zona che sarà coinvolta nel progetto di realizzazione della nuova struttura sportiva. A quanto pare, l’amministrazione comunale sta già ragionando di costruire un autosilo al posto della scuola. Sul plesso Corridoni sono state investite risorse pubbliche del PNRR espressamente collegate all’istituzione scolastica, possibile che gli interessi economici delle società sportive e degli immobiliaristi stiano prevalendo sui servizi pubblici per i cittadini e sull’investimento nel loro futuro?

Come organizzazioni sindacali esprimiamo il nostro disaccordo su tutta la linea: non siamo d’accordo né sul metodo né nel merito. Sul metodo: ancora una volta l’amministrazione comunale prende decisioni drastiche che riguardano il futuro della città senza alcun confronto con i soggetti che rappresentano la società civile. Nel merito: il calo delle nascite è un dato di cui la politica non deve approfittare per sostenere gli interessi economici dei privati. La scuola è un presidio diffuso, che deve garantire capillarità sul territorio e politiche di continuità che
sono necessarie a garantire standard di qualità del servizio pubblico e dell’istruzione pubblica.

La città di Como sta vivendo una fase complessa: chiusura delle scuole, overtourism, aumento del costo degli affitti e degli acquisti immobiliari, aumento di tutti i prezzi dei servizi, riduzione dei servizi pubblici. Intanto i salari sono fermi. L’Amministrazione di Como dovrebbe preoccuparsi in questo scenario, di incoraggiare i cittadini comaschi a non cedere alla tentazione di andare via perché vivere in città sta diventando poco sostenibile.

La chiusura delle scuole è una scelta inaccettabile. Il servizio pubblico diffuso va tutelato e il diritto all’istruzione va salvaguardato con grande attenzione in un paese che invecchia e sembra non prendersi cura di chi ne rappresenta il futuro. Chiediamo ancora una volta al Sindaco di aprire un dialogo costruttivo con le forza sociali della città, domani saremo in piazza insieme a genitori, cittadini e lavoratori per manifestare il nostro dissenso.

Chiediamo come sempre che venga aperto un tavolo di confronto con le forze sociali della città, sindacati, associazioni genitori e Dirigenti scolastici. L’amministrazione comunale non può continuare a prendere decisioni che ricadono sulla vita dei cittadini senza spazi di dialogo.

CGIL COMO CISL dei Laghi Uil Lario FLC CGIL CISL Scuola dei Laghi UIL Scuola Como
S. Estelli, D. Magon, D. Esposito, R. Capone, F.Falsetti, G. Salvo

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