Un anno di cause legali e carte bollate, spese per 20 mila euro e una decisione finale che azzera tutto. “Ora è ufficiale, a Como l’agricoltura nel mercato coperto non esiste più”. A parlare è Giancarlo Costenaro presidente del Co.Mac Mercato Agricoltori Comaschi che fin dal 2024 si era opposto allo sfratto dal mercato coperto di Como (il primo padiglione salendo dal semaforo di via Mentana) decretato dalla giunta Rapinese.

“Purtroppo dopo la decisione del Consiglio di Stato sul nostro ricorso che ci dava ragione, da pochi giorni è arrivata la sentenza del Tar che ci ha invece dato torto. E così qui finisce tutto. Non possiamo, come suggerito dagli avvocati ricorrere in appello perché, sinceramente, non abbiamo le risorse a disposizione. Abbiamo già investito 20 mila euro. Questo per noi è uno stop definitivo e anche il Co.Mac a breve sparirà”.
Tanta l’amarezza e la delusione del presidente che però più di ogni altra cosa tende a evidenziare come “sia passato un anno e nulla è stato fatto dal Comune. Quando eravamo stati messi fuori si parlava di novità in arrivo per il mercato coperto, di lavori rapidi e interventi migliorativi. Ora, io non so quale sia il futuro ma noi siamo fuori da 12 mesi e dentro ci sono solo banchi vuoti e soprattutto l’agricoltura non esiste più. Questo è l’aspetto più sconvolgente per noi”, sottolinea Costenaro.
E in questi lunghi mesi di lotte molti dei colleghi “messi alla porta hanno deciso di spostarsi in altre zone, lontani dal capoluogo oppure, in altri casi, hanno deciso di comprare la licenza commerciale”, chiude con amarezza Costenaro.