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Como, l’aiuola discarica e latrina di fianco al supermercato: “Io scrivo a Carrefour ma niente cambia”

C’è un angolo di Como che è letteralmente terra di nessuno. O meglio, qualcuno che è tenuto a prendersene cura c’è, ma per una ragione misteriosa non lo fa. E non da oggi, da anni nonostante le ripetute segnalazioni. Questo angolo dimenticato, ma purtroppo sotto gli occhi di tutti, è l’aiuola che si trova nel parcheggio del supermercato Carrefuor a lago, quella verso viale Rosselli, proprio ai piedi del grande murales realizzato anni fa dallo street artist milanese Pao.

Perché lì, angolo seminascosto dalle auto dei clienti, periodicamente (ma ultimamente in maniera cronica) si è ormai creata una vera e propria discarica a cielo aperto tra lattine vuote, bottiglie e cartacce di vario tipo che nessuno si preoccupa di rimuovere, come ci segnala un nostro lettore che da ben otto anni combatte una battaglia gentile ma, finora, decisamente contro i mulini a vento. Ecco la mail (firmata):

Gentile Redazione, scrivo a voi come estremo tentativo per far sì che chi di dovere (Supermercato? Comune?) provveda a ripristinare, e soprattutto a mantenere con interventi quotidiani, un minimo di igiene e di decoro nell’aiuola che si trova nel parcheggio del Carrefour di via Recchi, proprio sotto il murales di Pao è dal 2017, infatti, che periodicamente scrivo a Carrefour Italia segnalando che nessuno provvede mai a pulire questo spazio verde dove si accumula pattumiera di ogni tipo e puntualmente, con molta cortesia, mi si risponde che il direttore del punto vendita è stato avvisato e che provvederà affinché l’area venga mantenuta pulita.

Peccato però che, dopo pochi giorni, torni tutto esattamente come prima fino a situazioni al limite dell’incredibile come quella di queste ultime settimane quando, nell’indifferenza più totale, con 30 gradi e la città piena di turisti, un angolo già abitualmente usato come wc e pattumiera è diventato una vera e propria discarica con cumuli di spazzatura che aumentano a vista d’occhio e che nessuno raccoglie.

Dalle risposte ricevute negli anni da Carrefour Italia deduco che la manutenzione di questo spazio sia a carico loro e allora mi domando perché questa non venga fatta obbligando i clienti, o anche i semplici passanti, a questo spettacolo indecente, oltre che antigienico. A questo punto, e mi dispiace dirlo, tanto valeva eliminare anche questa ‘aiuola’ per farne un parcheggio piuttosto che vederla ridotta in questo stato”.

[Per contributi, segnalazioni, reazioni e opinioni: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti]

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26 Commenti

  1. Ma prendiamo tanto in giro gli svizzeri tacciandoli di varie pecche, cosa che purtroppo fanno anche loro nei nostri confronti…
    Ma sul decoro urbano ed il controllo del territorio dobbiamo segnare 10 a 5 per loro.
    Io se scoprissi che un mio concorrente agisse meglio di me, mi informerei tempestivamente per poter colmare il gap formatosi.
    E non si tratta di soldi… ma di come si spendono e dove vanno a finire realmente!

  2. È triste leggere che si generalizza dando la colpa agli “immigrati” o ai “ragazzini incivili” o “turisti”… Ci sono molti immigrati o ragazzini o turisti che sono più civili ed educati di molti di molti di noi…. parliamo piuttosto di persone maleducate, sporche e incivili che dovrebbero solo essere multare, l’abbandono di rifiuti è un reato, se lo fa un cittadino è amministrativo se lo fa un imprenditore è penale.

  3. Che a sporcare siano principalmente immigrati che hanno un senso civico adatto al Senegal ,meno adatto al profondo nord , ok. Ma la vera vergogna sono i Carrefour ( quello a lago in particolare) che negli anni hanno dimostrato ovunque a Como di essere zone semi anarchiche. Lazzago, ex Tangenziale, zona Ex Upim. Tutti alla deriva con immigrati bivaccanti come insegna

    1. Sono d’accordo. Il carrefour a lago è ricettacolo di delinquenza straniera, giorno e notte. Di sera poi è pericoloso. Bisognerebbe inviare foto e segnalazione alle forze dell’ordine, in particolare ai vigili di Como ( noti fancazzisti e spesso corr…i). Chissà come mai non sono ancora intervenuti..qui c’è anche 1 problema di salute pubblica.

  4. Se qualcuno che è tenuto a prendersene cura c’è, ma per una ragione misteriosa non lo fa allora è il caso che chi deve provvedere “PROVVEDA”. La maleducazione e lo scarso senso civico sono a livelli allarmanti ma non per questo si dovrebbe rinunciare ai controlli ed alle sanzioni, (meglio se pesanti), se lasciano il segno le ricordano.

  5. ribadisco il mio pensiero, dove sono gli organi preposti al controllo? possibile che se davvero quello spazio deve essere mantenuto pulito dal quel negozio nessuno è dico nessuno abbia sanzionato in modo “significativo” l’attività commerciale?

    1. La destra al governo in Lombardia da sempre. Governo italiano di destra con Lega praticamente sempre nel governo. Città amministrata da sempre dalla destra con attuale sindaco gran visir di tutti i sindaci decisionisti. Ma la colpa è del PD

  6. Una volta la colpa è degli immigrati un’altra è dei turisti ma la città di Como è sporca giardini a lago una discarica capisco i lavori ma la pulizia non c”entra con il lavoro il certro che puzza di pipi e non solo e lo sporco in giro per la città non è di un giorno
    Digiamolo nonostante i molti soldi tra parcheggi, tasse turistiche tasse delle moltissime attivita commerciali e alberghiere la gestione della pulizia della città è penosa per lavare il centro si aspetta che piova?

    1. e Non hai idea di quanto stiamo spendendo io e mia moglie per aprire un negozio in questi giorni, senza contare le regole assurde e grottesche per le insegne, per come fare pubblicità.. nei paesi da capanne di fango sono più evoluti.

  7. E’ una situazione che si presenta nei pressi di molti punti vendita, specialmente di quelli aperti in orario serale e notturno, quando diventano punti di ritrovo e bivacco.
    Sicuramente alla base vi e’ incivilta e maleducazione, specialmente da parte di ragazzini italiani che di scuse socio umanitarie non ne hanno….
    Diciamo pero che un paio di cestini per i rifiuti ( che dalle foto non vedo) e una veloce lezione di educazione civica faccia a faccia sicuramente aiuterebbero a migliorare la situazione.

    1. Ho visto molte volte gentaglia che lasciavano diverse bottiglie di vino o birre x strada, avendo a meno di DUE metri diversi cestini…. Chi erano??? Immigrati.

  8. Per la pulizia del parcheggio e rimozione immondizie è strano che da parte dei Vigili non arrivi l’ingiunzione a questo supermercato di rimuoverle per non compromettere il decoro urbano.
    Comunque la città di Como non brilla per la manutenzione e pulizia già a partire già da Villa Olmo: marciapiedi sconnessi con erbacce alte e lordume

  9. Mi dispiace X Como dove sono stato x un fine settimana anni fa,ma molta maleducazione la riscontro anche dove abito io in Romagna e molte volte sono gli stessi cittadini romagnoli a fregarsene beatamente di ogni buona abitudine civile.ma …esiste ancora la civiltà?

  10. Io vivo proprio lì e vi garantisco che non è solo dove c e murales ma anche lato parcheggio strisce blu un olezzo di urina terribile mai che disinfettano per non parlare della strada del parcheggio sempre sporca verranno ogni 15gg una zona così turistica dovrebbe splendere e profumare invece abbandonata al degrado

  11. Ora avete proprio tutto, non vi manca più nulla .Peccato , i miei genitori erano andati proprio a Como in viaggio di nozze. Una delle città più belle di questa nazione oramai alla deriva.

    1. Ha proprio ragione, AB. È tutta colpa degli immigrati. E se non degli immigrati, dei turisti. Noi comaschi siamo dei piccoli signori con un senso civico così elevato che è al pari dei nostri omologhi svedesi. E i muri delle case antiche del centro sono sì pieni di pipì di cane, ma questi cani sono di razza – una razza speciale e superiore, e la loro pipì sprigiona un delicato profumo di lavanda e agrumi che dura per ore, per la gioia dei passanti e i loro sensi olfattivi. E i mozziconi di sigaretta che hanno accarezzato le labbra raffinate degli abitanti del luogo e che disseminano il terreno si trasformano in petali di rosa non appena lasciano le nostre mani. È un onore e un piacere per tutti i visitatori della nostra bella città camminare su un tale tappeto di morbida bellezza. Così come quando camminano sui sassi sradicati e sciolti dei san pietrini in riva al lago. Questi sassi sono, in realtà, piccole pepite d’oro puro. Ed è permesso ai turisti che hanno la fortuna di inciampare in queste pepite di portarle a casa loro come ricordo della bellezza e della generosità d’animo che hanno incontrato nella loro vacanza da sogno sul Lago di Como. Pecchiamo davvero di troppo largesse. È il nostro debole. Ma cosa possiamo fare? Siamo fatti così. Ed in un certo senso, siamo fieri di essere così.

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