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Como, l’asilo non chiude. E i sindacati ricordano quando Rapinese si paragonò al Real Madrid

Dopo la mobilitazione che li vide in piazza a Como nelle scorse settimane, Cgil, CisL e Uil – a livello confederale e con le categorie della funzione pubblica, assieme a tutto il personale del settore asili nido – esprimono grande soddisfazione per il risultato ottenuto dal Comitato genitori con la sentenza del Consiglio di Stato che obbliga l’amministrazione comunale a ritornare sui propri passi rispetto alla chiusura dell’asilo Magnolia. E non manca una frecciata a una delle tante iperboli usate dal sindaco Alessandro Rapinese in questi due anni, ossia l’autodefinizione di se stesso come “il Real Madrid della pubblica amministrazione”.

“Il Consiglio di Stato si è espresso, sospendendo la delibera del 7 marzo 2024 con cui la giunta comunale stabiliva la chiusura di due asili nido a Como, quello di via Passeri già da settembre 2024. La sentenza impegna ora, invece, l’amministrazione a garantire l’apertura dell’asilo Magnolia a settembre in quanto parte di un polo dell’infanzia e a tutela della continuità educativa – si legge nella nota dei sindacati – Il personale del settore nidi ha scioperato lo scorso 18 giugno raggiungendo l’obiettivo di chiudere tutti i nidi. Tale ampissima partecipazione e tutto il percorso sindacale intrapreso sono stati tenuti in considerazione dai giudici. Il personale si è dimostrato parte attiva e non ha subito passivamente le scelte dell’amministrazione sostenendo i genitori e soprattutto i propri bambini nella rivendicazione del diritto alla continuità educativa e al mantenimento degli asili nido nei quartieri della città”.

“Definiamo questa sentenza “storica” perché per la prima volta si riconosce il valore della continuità educativa e della comunità di riferimento nei servizi 0-6 anni, da sempre sostenuta e rivendicata da Cgil, Cisl e Uil – prosegue il comunicato – Abbiamo già espresso la nostra totale contrarietà a decisioni orientate alla riduzione dell’offerta di posti sul territorio e cogliamo l’occasione per ribadire la necessità che il sistema dei servizi educativi sia qualitativi a garanzia dei bisogni educativi dei bambini e adegui la propria attività alle esigenze delle famiglie”.

Infine il passaggio con la stoccata: “Il Comune di Como per 40 anni ha assicurato una elevata qualità del servizio educativo per l’infanzia attraverso un significativo investimento sul personale a cui deve essere data continuità Se davvero il sindaco vuole essere il Real Madrid della pubblica amministrazione ripensi il servizio in questa ottica. Occorrono concorsi pubblici per sostituire il personale cessato in ambito educativo, delle cucine e ausiliario, oltre che per rilanciare il sistema dei servizi di welfare di prossimità rivolti in particolare alla prima infanzia soprattutto nei quartieri (ad esempio a Monte Olimpino)”.

VIDEO Riforma nidi, Rapinese: “Una figata pazzesca. La magnificenza della mia opera. Pd chiavica di partito. Io, il Real Madrid della pubblica amministrazione”

 

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11 Commenti

  1. Rimane pur sempre il sindaco, per questo auspico che, forti della vittoria e superiori ad ogni bassezza, mostrando grande buon senso, i cittadini tendano in modo esemplare la mano all’amministrazione aprendo la strada al dialogo e non ad un muro-contro-muro che sarebbe controproducente per tutti.

  2. Non ci sono commenti per un personaggio squallido come questo.
    Una persona che non paga l’acqua per 15 anni e viene condannato al pagamento della stessa e nonostante ciò non ha ancora pagato a distanza di 5/6anni dalla sentenza.
    Non c’è da aggiungere altro

    1. Bruni no di certo in quanto appartiene allo stesso pedigree di rapi….Lucini sicuramente si del resto non ci vuole molto

  3. Essendo interista avrebbe fatto meglio a paragonarsi a Spalletti e al meraviglioso blocco Inter, assoluto protagonista agli ultimi Europei

  4. Del resto lo Sceriffo si vanta di aver fatto “qualche esame a giurisprudenza”.
    Ebbene, sempre con i soldi pubblici, lo Sceriffo e la sua cricca, fanno le leggi a loro piacimento, pensando di trovarsi a vivere nel reame favolesco dell’imperatore di Como sua Maestà 3/6 mesi, dove LVI tutto può!!! Poi però, a spese private e salate il cittadino “vessato” e non fesso, cerca di ottenere giustizia e guarda un po’ ci riesce anche!!
    Chissà cosa si dovrà inventare pur di non fare riaprire il nido. Adesso si farà certificare che sotto le fondamenta vi è l’influsso delle spinte geologiche dell’orogenesi alpino-himalayana che pone in totale rischio di crollo l’immobile!!!
    E così decreterà nel mese di Agosto, quando tutto saranno in vacanza, la chiusura perpetua del Nido.

    Rapinese se lo conosci lo eviti!
    #rapiout

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