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I giudici del Tar hanno accolto i ricorso presentato dalle famiglie dei bimbi dell’asilo Magnolia di via Passeri a Como che si sono opposte alla decisione del sindaco Alessandro Rapinese di chiudere la struttura. Il primo cittadino ha sempre spiegato che la razionalizzazione delle scuole (il Magnolia non è l’unico istituto coinvolto: qui i dettagli) è legata a ragioni di tipo economico e all’inverno demografico.
Se in prima battuta il Tar aveva dato ragione al sindaco Alessandro Rapinese ecco che in secondo grado di giudizio amministrativo il Consiglio di Stato il 4 luglio ha invece ribaltato la decisione e accolto il ricorso presentato da quattro genitori di altrettanti bambini iscritti all’Asilo Magnolia rappresentati dagli avvocati Giovanni Murgia e Ruggero Tumbiolo. Il documento evidenziava in particolare la necessità di “continuità del percorso formativo di bambini in tenera età nello stesso ambiente prescolare e nella comunità di riferimento” (qui i dettagli).
La struttura, ricordiamo, secondo i piani dell’amministrazione non avrebbe più dovuto riaprire già quest’anno scolastico. Davamo la notizia in questo articolo, poi arrivò la conferenza stampa con conferma ufficiale dell’amministrazione: Chiusure nidi, aumento dei posti, convenzioni: ecco come funziona la riforma Rapinese. “Asilo più lontano e si lamentano? Spiace ma dormo sereno”. Quindi i mesi di proteste e manifestazioni con la nascita del Comitato genitori.
Infine, dopo il passaggio di luglio, lo scorso 24 ottobre si è tenuta dunque l’udienza al Tar che ha discusso nel merito. Oggi poi l’ultimo tassello con la pubblicazione della sentenza: i togati amministrativi hanno annullato la delibera della giunta.