Ora la battaglia dei cittadini contro l’eliminazione dei ciliegi di via XX Settembre a Como trova un maxi appoggio politico trasversale in Regione Lombardia. E si fa strada una sorta di ipotesi di mediazione: nessuna barricata sulle piante malate in maniera irrecuperabile ma con sostituzione con altri ciliegi e non con i peri già ordinati dal Comune (che forse potrebbero trovare posto in altre zone della città). Intanto, la diffida a Palazzo Cernezzi ha raccolto oltre 300 adesioni (ne abbiamo parlato qui).
Innanzitutto, l’assessore al Territorio e Sistemi verdi di Regione Lombardia Gianluca Comazzi, d’intesa con il consigliere regionale comasco Sergio Gaddi, dopo quanto annunciato ieri, ha scritto ufficialmente una lettera al sindaco di Como intervenendo sulla prevista rimozione degli alberi. Un documento non vincolante, ma comunque dal peso anche politico non trascurabile.
“Siamo convinti che la tutela del verde urbano non possa essere affrontata con soluzioni drastiche quando esistono alternative concrete e praticabili – si legge – Regione Lombardia è pronta a mettere a disposizione competenze tecniche e supporto operativo per salvaguardare, laddove possibile, gli alberi esistenti e sostituire solo quelli realmente compromessi. Parliamo di un patrimonio identitario per la città: prima di procedere con un taglio così esteso riteniamo indispensabile un’analisi approfondita e un confronto aperto con il territorio”, ha scritto Gianluca Comazzi al primo cittadino di Como.
L’assessore regionale si è detto disponibile, anche attraverso il proprio comparto tecnico e in collaborazione con ERSAF (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste), a un confronto con il Comune di Como per scongiurare il completo abbattimento e sostituire i ciliegi malati con alberi della stessa specie.
Da parte sua il consigliere regionale Sergio Gaddi sottolinea: “Un confronto tecnico con Regione Lombardia mi sembra un’opportunità da non perdere che il Comune dovrebbe accogliere con entusiasmo. Non capisco, di fronte a questa sollevazione popolare tanto estesa, i motivi di un’urgenza così improrogabile. Personalmente credo che i ciliegi siano un elemento di valore estetico della città da tutelare come un monumento naturale, e che la scelta più sensata sia quella di sostituire le piante malate con altri ciliegi, senza dover fare un’inutile strage degli innocenti. È una scelta di buon senso assolutamente trasversale, che nulla ha a che fare con schieramenti o appartenenze politiche”.
Ma, come si diceva, il fronte ormai è trasversale e coinvolge tutti gli esponenti comaschi al Pirellino. La proposta dell’assessore Comazzi e del consigliere Gaddi – che di fatto apre alla sostituzione delle piante non recuperabili, ma senza mettere i peri bensì reimpiantando sempre ciliegi – è stata infatti sostenuta e condivisa da tutti i consiglieri regionali della provincia di Como, Anna Dotti (FdI), Gigliola Spelzini (Lega), Marisa Cesana (Forza Italia) e Angelo Orsenigo (Pd).
LA NOTA DEL PD
Il problema di questa amministrazione è sempre lo stesso: la mancanza di coinvolgimento dei cittadini. Si è confermata anche in questo caso, nella questione riguardante il taglio dei ciliegi in via XX settembre. L’iter corretto prevedrebbe, prima di prendere una decisione così drastica, organizzare un incontro pubblico con tutti i documenti necessari e confrontarsi con i cittadini.
Perché l’assessore al verde non si è accorta prima? Sono più di tre anni che amministra.
Perché abbattere tutte le piante, anche quelle sane e non ripiantare altri ciliegi? Perché nel 2023 è stato risposto ad un cittadino che chiedeva chiarimenti che il regolamento del verde pubblico e privato è una priorità? Perché era più importante cancellare prima le consulte compresa la consulta permanente dell’ ambiente, dove associazioni specifiche avrebbero potuto dare un concreto aiuto all’ amministrazione.
Meglio non ascoltare, non condividere, non confrontarsi.
In questi anni non ci sono più stati incontri pubblici, assemblee di zona, consigli comunali aperti.
Non c’è nulla di casuale, su ogni argomento la risposta è sempre quella: io comando e faccio quello che voglio. In questo caso, non possiamo che ringraziare le persone che si stanno attivando per difendere i ciliegi.
Patrizia Lissi, capogruppo PD in Consiglio comunale