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Como: mancano troppi medici di base, è emergenza. Ats: “Uno o due anni per tornare alla normalità”

L’emergenza medici di base rimane alta. I posti da coprire infatti continuano ad aumentare e ci vorrà ben oltre un anno per tornare alla normalità. L’allerta, come avvenuto già in passato (qui le notizie recenti), viene rilanciata da Ats Insubria che sta correndo ai ripari con delle inevitabili difficoltà.

“Purtroppo quanti vanno in pensione sono di più rispetto a quelli che si formano – spiega il direttore sanitario di Ats Insubria, Giuseppe Catanoso – Per ben più di un anno, forse due, avremo questo gap da colmare ma ciò deriva dal fatto che i nuovi si devono formare con i tempi previsti”, In aggiunta va anche detto come i vecchi medici in uscita avevano la possibilità di gestire fino a 1500 pazienti, numero che in certi casi arriva a sfiorare anche i duemila mutuati.

“I nuovi ovviamente in base a quanto previsto dalle disposizioni in materia, appena preso servizio, come sta già accadendo in molti casi, non possono avere più di 650 mutuati. Da qui il vuoto da colmare, analizzando molto semplicemente i numerii”, aggiunge Catanoso.

Inoltre esiste anche un altro elemento da tenere in considerazione: i nuovi medici “dovranno trovare un ambulatorio e se in arrivo da fuori provincia o regione dovranno ovviamente anche trovare per loro una sistemazione. Si tratta di costi che a volte non sono per il nuovo medico sostenibili, spingendolo così a rinunciare.  Per fortuna in alcuni comuni i sindaci hanno deciso di intervenire offrendo gratuitamente degli ambulatori a questi professionsiti”, conclude il direttore sanitario.

Attualmente i posti rilevati come necessari e da coprrie, per garantire un rapporto ottimale tra medico e paziente (che dovrebbe avere non più di 1300 assisiti ), sono 89 nel territorio comasco e 74 a Varese. Fortunatamente negli ultimi anni il dato dei medici in uscita dall’università e dal percorso di formazione è in costante aumento.

 

 

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