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C’eravamo tanto amati: Multi e Comune, divorzio consensuale. Esulta Landriscina (con mal di pancia politico)

Capitolo chiuso, dopo le intese e i passaggi politici dei mesi scorsi è arrivata la formalizzazione.

Oggi pomeriggio il Comune di Como e Multi (azienda che in un paio di ere geologiche fa vinse l’appalto per il recupero dell’area) hanno firmato l’accordo per l’area ex Ticosa. Oggetto dell’intesa, spiegano da Palazzo Cernezzi, “la definizione totale di tutti i contenziosi e la rinuncia a qualsiasi reciproco obbligo e/o richiesta di risarcimento”.

Insomma: lasciamoci e fine dei rancori. 

Ciascuna parte, in sostanza, “a fronte del corretto adempimento degli obblighi dell’altra, transige ogni pretesa e contestazione relativa ai contenziosi”

Comune e Multi con l’accordo firmato oggi, precisano sempre dall’amministrazione, “si ritengono soddisfatti e convengono che le spese del giudizio di appello si intenderanno interamente compensate anche se il Consiglio di Stato dovesse disporre diversamente”.

Mentre l’attenzione viene continuamente posta nei confronti di situazioni di tradizionale interesse politico, o pseudo politico – commenta il sindaco Mario Landriscina graffiando i partiti e la crisi di maggioranza in corso – c’è un’amministrazione che lavora e produce. Si chiude oggi un capitolo durato decenni proprio grazie ad un forte senso di responsabilità e rispetto nei confronti della città che si merita ogni attenzione”.

Insomma, un bel “qui-si-lavora” mentre nelle stanze i partiti fanno altro. Tesi legittima, ci mancherebbe, non fosse che è dato al sindaco il compito di mediare tra alleati e di fare politica anche così.

Lo stesso sindaco che, peraltro, ha permesso l’uscita fulminea e il rientro scattante nell’esecutivo di Francesco Pettignano.

Comunque sia tornando a via Grandi, aggiunge il primo cittadino, in riferimento alla blindatura della Santarella: “In questi giorni, proprio in quel luogo, si è peraltro svolta un’importante e mai vista azione di pulizia e messa in sicurezza quasi del tutto ignorata proprio forse a fronte dell’interesse sui cosiddetti temi politici. Prosegue quindi una evidente dissociazione tra diverse visioni di come svolgere un adeguato servizio alla città. Osserverò con attenzione gli illuminati consigli, critiche e pareri che perverranno copiosi da parte di tanti illustri ed esperti opinionisti e politici, ma ciò nonostante con chi riterrà di starmi lealmente accanto, proseguirò il cammino che a suo tempo è stato intrapreso e condiviso. Ai cittadini affido serenamente il giudizio e ogni diritto di consenso o critica”.

Per gli amanti dei dettagli burocratici e degli ipertecnicismi, ecco rinunce e impegni di ciascuno nella risoluzione consensuale.

Multi:
– rinuncia a qualsiasi pretesa nei confronti del Comune
– rinuncia al ricorso al TAR Lombardia n.2738/2010, al ricorso in appello al Consiglio di Stato n.2511/2012 R.G., al ricorso al TAR Lombardia n.1717/2012 R.G. Multi rinuncia altresì agli effetti della sentenza del TAR n. 2231/2011, eventualmente anche chiedendo al Consiglio di Stato l’annullamento della predetta sentenza, per impedirne il passaggio in giudicato
– rinuncia a qualsiasi richiesta di risarcimento del danno e/o rimborso di spese (compreso il costo sostenuto per la demolizione dei manufatti edilizi esistenti)
– rinuncia a opporsi agli atti di rinuncia del Comune
– rinuncia alla restituzione della caparra confirmatoria a suo tempo versata in favore del Comune pari a euro 450.000,00
– versa in favore del Comune un importo aggiuntivo, forfettario e onnicomprensivo di 45.000,00 euro come concordato con il Comune quale compartecipazione alle spese legali sostenute dall’Ente;

Il Comune:
– rinuncia a qualsiasi pretesa che a qualunque titolo possa vantare nei confronti di Multi in relazione agli obblighi derivanti dall’aggiudicazione, dal Bando e dal Contratto Preliminare, adottando qualsiasi atto e/o provvedimento utile a tal fine;
– rinuncia al ricorso incidentale al TAR e all’appello incidentale al CdS. Al pari di Multi rinuncia agli effetti della sentenza del TAR n. 2231/2011, eventualmente anche chiedendone al Consiglio di Stato l’annullamento per impedirne il passaggio in giudicato;
– rinuncia a qualsiasi richiesta di risarcimento del danno e/o rimborso delle spese (compreso ogni eventuale costo sostenuto per le attività di bonifica svolte sull’area Ticosa)
– rinuncia a opporsi agli atti di rinuncia di Multi
– rinuncia a qualsiasi azione volta a escutere la garanzia bancaria pari a € 3.000.000,00 e prestata, per Multi in favore del Comune, da Lloyds TSB Bank Plc in data 25 giugno 2010
– si impegna a comunicare alla banca garante la totale liberazione di Multi da ogni obbligo derivante dal Contratto Preliminare e per il cui corretto adempimento era stata prestata la garanzia bancaria;
– si impegna a restituire a Multi l’originale della sopra indicata garanzia il giorno stesso della sottoscrizione dell’atto di transazione.

 

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