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Como, nome e progetto ci sono ma la rinascita dell’hotel a due passi dal centro non si sblocca. “Aspettiamo il Comune”

Lo scorso novembre, la rinascita dello storico hotel Petit Chateau di Como, da anni abbandonato e nel degrado, sembrava davvero vicina grazie all’acquisto dell’immobile a due passi dal centro da parte degli imprenditori canturini Antonio e Barbara Mancuso, tramite la Bia Srl. Da allora, però, il tempo sembra essersi fermato. Così come l’operazione di recupero.

Eppure, almeno sulla carta, tutto era pronto, primo progetto incluso. La struttura sarebbe dovuta rinascere come hotel 4 stelle – peraltro nella posizione strategica tra stazione centrale San Giovanni e centro di Como – con una trentina di camere, ristorante aperto anche ai clienti esterni e una quindicina di nuovi posti di lavoro. Era già stato annunciato anche il possibile nome del nuovo albergo: “Lake Como Castle Hotel”, con un recupero dell’immobile che avrebbe garantito anche il mantenimento di molti degli aspetti architettonici decisamente particolari dell’edificio.

E poi? E poi, a parte i ponteggi apparsi sulle facciate dell’ex Petit Chateu, almeno visibilmente si è mosso poco. Nel frattempo, però, l’intera zona in cui si trova la struttura – con affacci in viale Innocenzo e in via Barelli – ha visto anche il piccolo distributore di carburanti adiacente chiudere i battenti. E, insomma, il colpo d’occhio complessivo non è dei migliori.

Stando a quanto risulta, il progetto è sostanzialmente pronto, depositato a Palazzo Cernezzi da mesi e già vagliato a vari livelli tra proprietà e uffici dell’amministrazione. Salvo ostacoli di burocratici, in sostanza, il quadro complessivo per veder aprire i battenti al nuovo 4 stelle sembrerebbe essere definito. Si attende, in sostanza, il metaforico “primo colpo di piccone”, che però pare non arrivare mai.

Per saperne di più, abbiamo provato a contattare l’imprenditore Paolo Mancuso, che pur evitando qualsiasi tono polemico, ha rimandato alle decisioni dell’amministrazione: “In questi mesi abbiamo dovuto affrontare diverse questioni burocratiche lunghe e complesse anche per aspetti in apparenza minimi – afferma – ma di fatto noi siamo pronti a partire. Cosa manca? Nulla, diciamo che attendiamo solo gli ultimi ok dal Comune, con cui stiamo lavorando su ogni aspetto. Aspettiamo, con fiducia, che tutto si sblocchi”.

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