La vicenda si dipana in due passaggi iniziali. Dapprima lo striscione di protesta comparso a Civiglio (il quartiere semi isolato da maggio 2024 a causa di una frana) lo scorso 24 ottobre in occasione del Rally: Como, il Rally torna a Civiglio dopo 17 anni. Rabbia e striscione nel quartiere: “Qui non se ne può più”.

Subito dopo la risposta del presidente dell’Aci di Como, Enrico Gelpi: Lettera del presidente dell’Aci di Como: “La tappa del Rally per valorizzare una Civiglio positiva. Capiamo l’esasperazione dei residenti”.
Oggi quattro residenti hanno deciso di replicare inviando una lettera alla redazione:
Ringraziamo il dr. Gelpi, presidente ACI Como, per l’attenzione nei confronti della nostra frazione.
Civiglio è certamente nota al mondo sportivo e siamo certi di aver accolto in passato, e così faremo in futuro, atleti e tifosi che sono passati, e che passeranno, lungo le nostre strade. Ma non siamo stati assolutamente d’accordo con la decisione di proporre quest’anno la prova speciale con arrivo a Civiglio. Riteniamo fosse più rispettoso nei confronti della cittadinanza rinviare quantomeno al prossimo anno questa programmazione. La valorizzazione del territorio passa innanzitutto dall’attenzione ai bisogni e dall’offerta dei servizi. Quindi ci sono domande alle quali la nostra amministrazione dovrebbe dare una risposta.
Quale valore aggiunto ha portato il rally alla nostra frazione?
Ci ha portato soldi?
Ci ha portato asfalti ?
Ci ha portato strade sistemate?
Ci ha portato miglioramenti nel trasporto pubblico?
Ci ha portato servizi?
Ci ha portato parcheggi?
E ancora.
Ci ha portato risorse per l’accelerazione dei tempi di ripristino della strada chiusa da 530 giorni ?
Per progetti integrati di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico sul territorio ?
Per progetti di pulizia di rive e boschi ?
Oppure ci ha solo portato disagio in una situazione viabilistica, che com’è noto a tutti, è molto complicata ?
Antonio Sartorello
Fausto Ronchetti
Olga Bini
Paola Maule