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Como, schiuma e puzza nel torrente che attraversa la città: “Veleni nel lago e segnalazioni ignorate, intervenire subito”

Sono ormai passati 20 giorni dalla prima segnalazione di “schiuma e odori” nel torrente Cosia. Segnalazioni che hanno anche spinto alcuni soci di Legambiente a risalire il corso d’acqua individuando un apporto di acqua di evidente natura fognaria all’altezza del ponticello alla fine di via Paradiso verso via Pannilani.

Oggi, arriva un’altra lettera ufficiale, indirizzata agli organi competenti e inviata dal Circolo Legambiente A.Vassalo APS Como, per riuscire a capire cosa si intende fare per questa situazione, vista l’assenza di comunicazioni ufficiali e informazioni.

Ecco il testo:

A seguito degli eventi alluvionali di fine settembre, a Como sono intervenuti danni significativi a carico del collettore fognario intercomunale che corre lungo il torrente Cosia.

Numerosi residenti hanno segnalato ripetutamente al nostro Circolo, agli organi di stampa e agli enti preposti la presenza di schiuma maleodorante nel Cosia, esprimendo preoccupazione per la presenza di sostanze inquinanti che il fiume porta direttamente nel lago.

Nonostante l’attenzione della stampa locale e la diffusione di articoli e segnalazioni anche attraverso i social media, nessuna delle istituzioni a vario titolo coinvolte ha ritenuto opportuno fornire alla cittadinanza informazioni precise sull’accaduto e sulle possibili conseguenze.

Sono circolate informazioni allarmistiche circa la presenza di scarichi abusivi che nessuno ha smentito. I residenti hanno manifestato timori circa eventuali ripercussioni sulla loro salute, ma nessuno ha espresso rassicurazioni.

Infine non è stato mai precisato se fosse in corso un monitoraggio – a nostro avviso necessario – per stimare il possibile danno ambientale sull’ecosistema acquatico, sulla fauna ittica e nel lago di Como, recapito finale del Cosia.

Come Circolo Legambiente siamo stati da più parti sollecitati ad interessarci del problema e abbiamo ritenuto importante accogliere tali richieste chiedendo espressamente chiarimenti al principale soggetto competente, la società Como Acqua, che, spiace doverlo sottolineare, non ha risposto а nessuna delle nostre email (del 7 e del 10 ottobre).

Con il passare dei giorni la presenza di schiuma e cattivi odori non si è attenuata e in data odierna prendiamo atto delle dichiarazioni di Como Acqua sul quotidiano La Provincia, laddove afferma essere in corso interventi per ripristinare le condutture fognarie gravemente danneggiate, interventi che si protrarranno per un tempo stimato ancora in circa 60 giorni.

Si parla di più interventi di “disostruzione e riparazione”, ma non si specifica se siano volti solo a tamponare l’emergenza oppure in grado di sostenere anche nuovi possibili episodi alluvionali. Non si dice, inoltre, se siano interessati tratti vecchi ed obsoleti oppure anche i nuovi tratti recentemente realizzati.

Alla luce di quanto sopra evidenziato chiediamo in particolare ad ARPA Lombardia di svolgere i controlli ambientali opportuni nella situazione descritta, per individuare eventuali processi inquinanti in atto su acqua, aria, flora e fauna.

Qualora tali controlli siano già in corso, chiediamo che vengano resi pubblici i risultati. I cittadini residenti in zona hanno inoltre evidenziato episodi pregressi di inquinamento del Cosia con scarichi colorati, presumibilmente industriati, lamentando di non aver avuto riscontri alle loro numerose segnalazioni in tal senso.

Riteniamo quindi necessario rafforzare il controllo sugli scarichi di origine industriale presenti nella zona e sull’efficienza della depurazione prevista prima del recapito in fognatura o nel corso d’acqua. Il territorio è stato interessato da eventi avversi di particolare violenza e intensità ma, vista la frequenza con cui si verificano, non possiamo più considerarli “eccezionali”.

È importarne studiarne le cause per prevenirli. È importante prepararsi ad intervenire con tempestività per limitarne le conseguenze negative, ma è anche importante che la popolazione sia correttamente informata e preparata per affrontarli nel modo più consapevole possibile. Riteniamo necessaria da parte di tutti gli enti interessati una maggiore trasparenza sull’accaduto e sulle possibili conseguenze per la salute pubblica e l’ecosistema lacustre.

Lettera inviata a Provincia di Como, ARPA Lombardia, ARPA sede di Lecco, ATS Insubria, Como Acqua, ATO Como, Comune di Como, Comune di Albese con Cassano, Comune di Tavernerio, Comune di Lipomo.

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