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Como, sfratto il 5 novembre e l’associazione cerca la pace col Comune: “Distensione dei rapporti, sediamoci a un tavolo”

Un estremo tentativo di mediazione con mano non tesa, piuttosto tesissima dall’associazione Carducci al Comune di Como dopo le acque agitate delle ultime settimane, il tentativo di sgombero, e la data ufficiale in cui l’amministrazione esigerà di tornare in possesso dei locali cioè il prossimo 5 novembre (qui tutte le cronache). Dopo un vertice del consiglio direttivo il sodalizio di viale Cavallotti offre a Palazzo Cernezzi il calumet della pace chiedendo un punto di conciliazione, non opponendosi all’ingresso del conservatorio ma chiedendo la disponibilità di alcuni locali (invocando gli ormai celeberrimi accordi del 1930).

Ecco quanto fanno sapere in una nota:

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione, riunito alla presenza di tutti i suoi Consiglieri in seduta straordinaria presso la sede della stessa nello spirito di una mediazione che sia coordinata, utile e ben programmata, dichiara di essere disponibile a sedersi a un tavolo di mediazione con il Comune di Como al fine di trovare una composizione della controversia che porti a una distensione dei rapporti tra le parti e al riconoscimento del valore della cultura non contrapposto alle istituzioni cittadine.

Sin da ora si dichiara disposto, come già in precedenza, all’esito di una composizione globale della controversia, a mettere a disposizione del Conservatorio G. Verdi di Como, i locali presso Palazzo Carducci già tra le parti individuati nel corso di una precedente trattativa con i rispettivi tecnici, ad eccezione di quelli che verranno mantenuti nella disponibilità dell’Associazione e destinati alle proprie funzioni culturali come meglio previsto nei contratti stipulati negli anni 1929/1930. Si auspica una identica disponibilità dell’Ente

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21 Commenti

    1. L’associazione ha rinnovato la proposta di convivere nello stabile con il conservatorio. Non ha dato ragione a Rapinese che vorrebbe invece sfrattarla completamente.
      Lei esattamente cosa ha capito dall’articolo? Che l’associazione ha dato ragione a Rapinese?

        1. Sicuramente, ma bisogna essere in grado di capire quello che dicono.
          Non tutti sono in grado di farlo.
          Per loro basta ed avanza il monologo idel “capo” venerdì sera alle 20 su etv.

  1. Il Rapi piuttosto che negoziare arriva con la ruspa. Non è in grado, non ha interesse, lui si nutre di scontro, di decisioni improvvise e schizofreniche. Lui vive della paura altrui, lui ride e si fa beffe della collaborazione, perchè non ne è capace.

      1. Ehi Mario, non sei un grande fan dei processi democratici, vero? Parlare intorno ad una tavola? Quello è per i pappemolli, giusto? Preferisci un approccio più dittatoriale e totalitario, vero?

        Hey…. ci siamo già stati là nella storia non così distante. Personalmente, non ho nessuna voglia di ritornarci. Tu?

        1. Mi auguro che lei lo sia.Di Martedi su la sette è davvero imbarazzante, io seguo tutto perché nella vita c’è sempre da imparare, in verità li c’è proprio poco da imparare. Meglio il capo il venerdì a etv.

        2. Intorno a qualche tavolo mi sono seduto per discutere ed eventualmente risolvere dei problemi con gente che la pensa come voi. Che palle !!! Idee, confronti,pensieri, e poi il nulla !!! Decidere, bisogna decidere in questo mondo dove non c’è più tempo per il confronto che non porta a niente.

      2. Ahahaha a Marioooooooo
        dai su stai buonino e torna a bere al baretto che è meglio e magari dai un occhio alle buche per strada invece di snasare dietro i cancelli!!!

        1. Sono astemio, al bar non vado e di buche da quando c’è il Rapi non ne vedo più.dietro i cancelli non ho tempo di snasare perché fortunatamente ho una vita che mi impegna tantissime ore al giorno per fare altro…..

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