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La velostazione di Como Borghi, il lettore: “Caos gestione ma ecco come funziona”. Sottopasso: “Lavori mai iniziati e Caradonna non si è visto”

Giusto stamattina parlavamo della velostazione di Como Borghi per un episodio di cronaca: Velostazione di Como Borghi, la segnalazione: “Ruota rubata alla bici e sacco del rider svuotato a terra”. Così ci scrive un lettore che, con ottima precisione, fa il punto su un servizio essenziale per numerosi pendolari. Una miniguida per “usufruirne a pieno” con cronistoria tra realizzazione nel 2015, problemi di gestione e disguidi vari. Un eccellente contributo, eccolo:

Buongiorno, visti i recenti sviluppi riguardanti la velostazione di Como Borghi vi scrivo per raccontarvi come funziona e come dovrebbero essere divise le competenze. (Non è stato facile comprenderlo anche perché non sembrava chiaro nemmeno a chi deve gestirla). Premetto che la velostazione è stata realizzata a fine 2015,  e nel marzo di quest’anno sono stati finalmente messi in funzione anche gli armadietti con lucchetti elettronici che mancavano. La gestione è condivisa tra Csu (incaricata dal Comune di Como), Trenord e Ferrovienord, che non sembrano comunicare molto tra loro.

Riassumo per permettere a chi voglia utilizzarla di poterne usufruirne appieno:
1 – Per accedere alla velostazione ( dalle 6 alle 24) è necessario avere una tessera Trenord e attivare sul sito l’accesso alle velostazioni;
2 – per utilizzare gli armadietti è necessaria una tessera da richiedere a CSU per aprire i lucchetti. Bisogna tenere conto che i lucchetti a mezzanotte dovrebbero aprirsi (non si capisce perché ma a mezzanotte la magia finisce);
3 – la videosorveglianza dovrebbe essere in carico a Ferrovienord (le immagini vengono conservate per 7gg), in caso di furto bisogna rivolgersi alle forze dell’ordine) che chiederanno accesso alla videosorveglianza;
4 – nel caso non si apra la velostazione si può citofonare e chiedere aiuto a Ferrovienord;
5 – la pulizia è a carico di Csu che si occupa anche del materiale per riparare le biciclette e di rimpiazzare la pompa quando viene rubata.
Infine tengo a precisare che:
– Ho più volte chiesto a Trenord di disattivare l’accesso delle tessere scadute ma, non avendo ricevuto risposta, non so se è stato fatto;
– volevo ringraziare CSU che si è occupata dell’attivazione degli armadietti e che periodicamente sostituisce la pompa.
– a mio parere sarebbe più intelligente che fosse solo il Comune a gestire tutto o che i tre enti sappiano dialogare, cosa che ad ora non sembra avvenire. Sperando che la velostazione venga sempre più utilizzata vi auguro buona giornata.

Lo stesso lettore poi interviene sulla questione dei passaggi a livello, dell’ipotesi di arretramento del capolinea a Borghi e del sottopasso annunciato da Trenord:

Nell’ultimo mese si è molto parlato del problema dei passaggi a livello delle ferrovie e di come questi blocchino auto bici e pedoni. Personalmente vivo le ferrovie da pendolare e vi assicuro che anche da quella prospettiva le cose non funzionano ma penso che chiudere la tratta Como Borghi Como Lago solo perché non si sa gestire il trasporto pubblico sia da irresponsabili. Potremmo stare qui a scannarci tra automobilisti e pendolari per ore mentre chi dovrebbe risolvere il problema dorme. Ho sentito diverse proposte da parte del sindaco, del centrosinistra e di semplici  cittadini che vanno ad alimentare un dibattito sterile se chi governa la regione e chi potrebbe decidere non dice nulla. Mi chiedo quando si dirà qualcosa poiché le ultime proposte più o meno riguardanti l’argomento riguardano il sottopassaggio di Como Borghi (che comunque non risolverebbe il problema). Dunque questo sottopasso di cui si discute da anni, nel 2018 doveva essere pronto nel 2020, nel marzo del 2022 doveva essere pronto entro il 2024.  Il presidente (di Trenord, Ndr) Caradonna dichiarava: “392 giorni di lavoro, spesa 4 milioni. Incontrerò i residenti” (in un’intervista a ComoZero: qui completa). Ad oggi non mi sembra che i lavori siano mai cominciati, non mi pare che Caradonna abbia incontrato i residenti, e chiedendo a FerrovieNord si scopre che la realizzazione di un sottopasso che permetterà l’accesso alla stazione di Como Borghi anche dal lato di via Carloni è attualmente in fase di progettazione. L’attivazione del nuovo sottopasso è prevista per i primi mesi del 2025. Insomma i lavori non ancora iniziati sono già in ritardo, fino a quando non verranno soppressi. Io non ho idea di come si risolva il problema, ma non ho nemmeno la responsabilità né la possibilità di farlo.

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4 Commenti

  1. La politica dovrebbe dialogare con le persone portatrici di esperienza sui problemi da risolversi. Ma bisogna anche volerlo e saperlo fare! Como Borghi è simbolo dell’incapacità di coordinamento tra Amministrazioni. Forse i recenti riscontri elettorali hanno indotto a credere che per i cittadini vada tutto bene (“Tout va très bien madame la marquise” 😂).

  2. Ma speriamo che il sottopassaggio venga veramente bloccato: con 4 milioni di euro si può fare molto altro.

    Spostare la banchina del binario 2 verso via Carloni e prevedere un’entrata pedonale diretta da lì, mettere una pensilina anche al binario 2 per non bagnarsi quando piove, sistemare la velo stazione, etc…

    1. Cosa avrebbe creato il sindaco? Un progetto nato anni fa e realizzato con enorme ritardo che Lui si è trovato pronto.

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