Solo oggi è arrivata la data ufficiale per le elezioni amministrative (primo turno previsto per il 12 giugno), ma Barbara Minghetti è già in campagna elettorale da qualche mese.
Oggi nella sede Comitato Elettorale di via Manzoni è intervenuto anche Carlo Calenda, segretario nazionale di Azione, partito che appoggia la candidata di centrosinistra con la lista Agenda 2030 (composta anche da Italia Viva, +Europa e Volt) nella corsa alla carica di sindaco di Como. Assente la new entry di peso di Azione, Anna Veronelli.
“Io voterei per Barbara, l’avrei voluta per la mia campagna per Roma – ha esordito Calenda – Il suo profilo non è solo civile, ma civile-impegnato. Da qui nasce la decisione di sostenerla. Azione ha un’idea molto precisa della politica: tutto ciò che non si può realizzare non ha alcun valore”.
“La politica italiana è stata fatta per tre decenni da slogan e da proposte impossibili – ha proseguito il leader di Azione – Si è parlato di temi importanti in modo poco serio, partendo dall’abolizione della povertà o a prima gli italiani. Se la politica non produce fatti è solo rumore e non serve niente. Le idee sono alla base ma ciò che segue è la capacità realizzativa. Azione si basa su un radicamento profondo sul territorio, con l’obiettivo di portare la classe dirigenti dall’ambito locale, facendole nel mentre crescere, a una realtà nazionale. Solo all’interno di un’amministrazione comunale si acquisisce il pragmatismo che permette di capire cosa effettivamente si può fare e cosa no. Bisogna avere la capacità di dire la verità in maniera molto schietta, spiegando ai cittadini che un determinato provvedimento non può fare bene a tutti, ma nell’insieme serve per la comunità”.
Poi Calenda è tornato sulla candidatura comasca di Minghetti: “Per tutte queste ragioni sono contento di sostenere Barbara, ha l’esperienza e il cursus honorum per fare questo lavoro, con un’ampia coalizione civile e politica. Como e provincia sono state marginalizzate molto dalla Regione, nonostante la loro importanza e potenziale ricchezza. Serve turismo culturale, che porti soldi e turisti di qualità, arricchendo molto di più il territorio. Altro punto importante è la qualità del tessuto urbano, infatti la città deve essere decorosa. Vanno inoltre ripristinati gli spazzini di quartiere. Una città non curata spaventa i visitatori”.
Molti i suggerimenti a Barbara Minghetti: “Vanno fatto battaglie con la Regione, se l’ospedale non funziona bene, come mi dicono, o se Como viene marginalizzata per motivi politici. Non devono mancare iniziative culturali come festival tematici ad esempio di fisica o di filosofia. La cultura è un mezzo di sviluppo economico e civile. Sarò ancora qui a maggio. Un ultimo suggerimento che posso dare a Barbara è fare sentire la presenza a tutti, sia in città che in tutti i quartieri, senza fare comizi, ma facendo incontri in cui risponde alle domande dei cittadini. La parte difficile non è sconfiggere la destra ma il cinismo. Non si deve parlare alla pancia, ma al cervello e al cuore e Barbara mi dicono che sei tosta come l’acciaio”.
Infine la candidata del centrosinistra ha voluto confermare il lavoro di questi mesi: “C’è grande voglia di fare e di mettersi in gioco e condividiamo le parole che ha usato Carlo Calenda – ha commentato Barbara Minghetti – Siamo persone sincere e trasparenti. Stiamo facendo incontri per conoscere i cittadini e le problematiche. Vogliamo lavorare su due livelli: il primo è cura del decoro urbano, combattendo anche la desertificazione dei quartieri e il secondo è la progettualità come amministrazione. Il turismo culturale è uno dei nostri punti”.
Infine, dopo gli interventi ha ripreso la parola Calenda, per rispondere alle domande riguardanti la presenza di alcune forze di sinistra all’interno di Agenda 2030: “Azione è un partito che sposa liberalismo sociale, quindi lavoro bene con liberalisti e socialdemocratici. Teniamo solo fuori solo sovranisti e populisti, e ben venga la sinistra se pragmatica”. Sull’esclusione dalla coalizione comasca del Movimento 5 stelle: “Il mio partito persegue anche l’eliminazione politica dei pentastellati, che giocano solo sulle debolezze del paese, promuovendo disvalori profondi. I 5 Stelle prenderanno 3 voti, è un partito che al Nord non esiste. Lasciamoli giocare a racchettoni su una spiaggia, che è l’unica cosa che sanno fare”.
“Oggi ho portato uno dei libri del nostro segretario Nazionale e ciò che mi ha colpito è il suo sottotitolo: Capire la paura e ritrovare il coraggio – è poi intervenuto Andrea Luppi – Como è una città paralizzata dalla paura, messa in giro ad arte dai sovranisti e dai populismi. Noi vogliamo dare una risposta. Barbara Minghetti è una persona con grande coraggio, per decidere di prendere la città di Como nelle condizioni in cui ce la lasceranno. E’ la persona più adatta e credibile”.
La parola è poi passata al segretario regionale Niccolò Carretta: “Per noi è un piacere essere qui, oggi facciamo un tour per la Lombardia, Como è la prima tappa – spiega – La regione ha tante provincie e l’obiettivo è quello di fare un lavoro serio sul territorio, per analizzare caso per caso. Siamo contenti di fare parte del progetto Agenda 2030, una coalizione fresca, dinamica e positiva e vogliamo dare alla lista le nostre idee e il nostro entusiasmo. Ce la possiamo fare a Como, l’amministrazione di questi anni ha perseguito timidezza e mancanza di coraggio e idee. Ciò che emerso dalla giunta Landriscina è la debolezza in una città veramente bella e preziosa ma non adeguatamente curata in questi anni”.
In ultimo (vedi le due foto qui sopra), curioso siparietto finale. Durante le foto di rito, davanti al Comitato Elettorale, con i candidati nel post-conferenza, il segretario di Azione ha pronunciato le seguenti parole, che forse non faranno proprio felici alcuni alleati della coalizione: “L’importante è coprire (i simboli di ndr) Pd ed Europa Verde”. Infatti dall’immagine emerge come l’unico simbolo visibile in foto sia quello di Agenda 2030.
2 Commenti
Riepilogando: i calendiani hanno “l’obiettivo di portare la classe dirigente dall’ambito locale, a una realtà nazionale”. Cioè il medesimo della Donna-in-carriera, che inneggia allo “sviluppo” e vuol portare al governo della città i consigli di amministrazione.
Entrambi valorizzano la presenza nella coalizione di piddini e Verdi come quella del due di picche, che sono effettivamente irrilevanti. E i piccioni della sedicente sinistra hanno scelto di suicidarsi svolazzando nell’aria tossica di questa coalizione iperliberista.
La chiusa dell’articolo mi sembra leggermente banale. È ovvio che chiunque cerchi di evidenziare il proprio marchio anche all’Interno di una coalizione. Non ci vedo nulla di perverso.