C’è chi vede un banale ponteggio che nasconderà alla vista per mesi una delle ville più belle della città e chi ci vede un’opera d’arte postuma nientepopodimeno che di Christo, l’artista bulgaro naturalizzato americano, noto per aver “impacchettato” alcuni tra i più importanti monumenti del mondo come l’Arc de Triomphe a Parigi, il palazzo del Reichstag a Berlino, Porta Pinciana a Roma e il monumento a Vittorio Emanuele II in piazza Duomo a Milano .
Da qualche settimana, infatti, la facciata posteriore di Villa Olmo è completamente coperta da un enorme ponteggio con un telo di un giallo sgargiante per permettere i lavori di restauro finanziati in buona parte da contributi Pnrr, richiesti a suo tempo dall’amministrazione Landriscina per un totale di 11 milioni di euro, e appaltati dall’attuale amministrazione ad agosto del 2023, data nella quale è partito il conto alla rovescia visto che dovranno essere ultimati tassativamente entro marzo 2026, pena la perdita dei fondi.
E tra chi, appunto, ha visto solo un lungo e tormentato cantiere, c’è invece chi ha lasciato correre la fantasia come Daniela Manili Pessina (che ringraziamo per averci segnalato il suo post sul gruppo “Sei di Como se. Informazioni e notizie in tempo reale su Como” e per averci inviato i suoi scatti), architetto comasco ma anche fotografa e autrice, tra le altre cose, di “Visiolario, una guida turistica inedita per creativi”. Insomma, la persona perfetta per andare oltre i ponteggi e vedere in quel “pacchetto” una involontaria citazione di uno dei più grandi artisti contemporanei.
“Como è sempre più votata all’arte contemporanea, bisogna riconoscerlo – scrive infatti Daniela nel suo post – Villa Olmo, ad esempio, si è trasformata in un’opera di Christo o dei suoi seguaci (visto che lui da un po’ ci ha lasciati). Bella però!”.
Un post il cui senso non è stato immediatamente capito da qualcuno, abituati come siamo alle polemiche soprattutto quando sui parla di cantieri, ma che invece nasconde solo una splendida e rara capacità di stupirsi e trovare il bello in ogni cosa arrivando persino a sognare grazie all’intelligenza artificiale – perché no? – che anche questa facciata abbia uno specchio d’acqua su cui affacciarsi romanticamente, come la sua “sorella maggiore” sull’altro lato.
Ma, per tornare con i piedi per terra, ecco cosa prevede l’intervento finanziato dal Pnrr oltre alla riqualificazione della villa: sistemazione del ristorante adiacente, restauro della fontana e delle statue (effettuato lo scorso agosto), sistemazione dell’ex abitazione del custode per farne un punto d’accoglienza, restauro conservativo delle serre storiche e delle vasche che si trovano oltre il Ponte della Conoscenza e realizzazione di percorsi per disabili, mentre è già in corso il restauro del Tempietto. All’amministrazione Lucini, e all’allora assessore Daniela Gerosa, va invece riconosciuta l’intuizione che ha dato vita, ormai 10 anni fa, al progetto di ripensamento totale del parco grazie a un bando Cariplo da 5 milioni di euro che, a onor del vero, avrebbe dovuto prevedere anche la riqualificazione della villa poi slittata di anno in anno e di amministrazione in amministrazione rea Covid e crisi mondiali fino alla revoca, l’anno scorso, di parte del finanziamento.
3 Commenti
Como sempre più bella. Spero solo che il progetto di riqualificazione non duri come le paratie vista lago piazza Cavour.
Facciamo che voi continuate a chiamarla arte, noi la schifiamo e ci godiamo le facciate neoclassiche, convivendo pacificamente.
Ma anche basta con questa IA !!! Ormai è diventata come la rucola…
Per fare un’immagine come quella pubblicata basta (ed avanza) un programma che c’è da anni: Photoshop.